domenica 24 gennaio 2010


Questo "occhio"
è una sorgiva
si chiama AISO
ed è a pochi km
da casa nostra
magico no?
Come il mondo daltronde.



GEOGRAFIA
l'orientamento

Erano i primi giorni di giugno, volevo affrontare l'argomento "punti cardinali" in modo che mio figlio li memorizzasse attraverso un emozione piacevole.
Così ho rimesso la sveglia mezz'ora prima dell'alba, mi sono alzata e sono andata fuori, in giardino, ho sistemato una seggiola orientandola verso est, l'aria era fresca, il cielo buio e gli uccelli notturni lanciavano i loro richiami quà e là nella campagna.
Sono tornata in casa e ho tirato giù mio figlio dal letto con tutta la coperta.
"Dove andiamo mamma?"
"A vedere il sole che sorge ad est di casa nostra"
L'ho portato fuori in braccio e mi sono seduta tenendolo sulle ginocchia.
Era tutto coperto, pian piano aprì gli occhi.
"Li senti gli uccelli notturni?"
gli chiesi
"Si!"
Dietro i pioppi si scorgeva la sagoma del Subasio, segno che la luce ci stava raggiungendo.
Lo indicai al bambino.
"Il sole sta per sorgere, ascolta"
Olmo era sveglio,la situazione era magica e carica di aspettativa, fu allora che accadde.
I richiami si spensero, di colpo calò il silenzio.
Per una manciata di interminabili secondi tutto tacque.
I primi raggi di luce si fecero largo tra le tenebre nel silenzio più totale.
Mio figlio ed io trattenemmo il respiro.
Un attimo dopo i primi uccellini diurni cominciarono a cinguettare.
Si erano dati il cambio.
Ma non in maniera disordinata.
Tutti insieme contemporaneamente gli abitanti della notte avevano taciuto.
Silenzio.
Poi coloro che vivevano e volavano nel giorno avevano salutato il sole.
E noi ne eravamo stati testimoni.
Insieme.
Rimanemmo ancora un po' a guardare verso est.
"Vedi li dove è più chiaro? Tra un po' si vedrà il sole. Quel punto si chiama EST e tutte le mattine il sole appare da quella parte."
Abbiamo cominciato così,
con una magia
a orientarci nel mondo.
Poi abbiamo osservato il sole tramontare dietro casa nostra, proprio nel lato opposto da dove era sorto.
Abbiamo costruito una meridiana piantando un asticella sul muro di casa esposto a sud e, facendo suonare la sveglia ogni ora, abbiamo segnato l'ombra che proiettava sul muro e l'ora che segnava l'orologio al momento di ogni intacca.
Lo abbiamo controllato il giorno dopo e abbiamo scoperto che l'ora era sempre la stessa.
Avevamo un orologio solare.
A quel punto ho consultato le mappe della mia zona su google maps, le ho stampate segnado i punti cardinali.
Al mattino (nel giorno in cui facevamo geografia) preparavo una merenda al sacco per Olmo e Aurora (mia figlia allora ventenne) gli consegnavo una mappa con itinerari sempre più difficili da seguire e loro li percorrevano in bicicletta.
All'inizio erano le strade marcate con una linea, poi indicazioni del genere: esci dal cancello e vai verso est, all'incrocio gira verso sud ...
Olmo adorava la geografia.
Ancora oggi guarda le mappe con una curiosità incantata.
Ho imparato un sacco di cose che non sapevo cercando di insegnarle a lui.
La geografia (che io tanto avevo odiato a scuola) è l'osservazione, lo studio del mondo che ci circonda. Se domandi a un bambino cosa vede mentre attraversi le strade di casa tua, lui saprà dirti se vivi in una zona agricola o industriale, se ci sono allevamenti, agglomerati urbani o zone industriali in vista. Si accorgerà (come è successo a noi) che tutto intorno ci sono montagne ma che noi siamo in pianura.E' da queste osservazioni che siamo partiti per leggere la "grafia di Geo" che l'uomo ha inventato per orientarsi in posti che non conosceva, o che scopriva e desiderava tramandare ad altri.
Io nella vita, per "lavoro" faccio la cuntastorie ma una storia così affascinante non l'avevo mai scoperta prima di aver deciso che:
io mio figlio a scuola non ce lo mando.
Ora siamo in 5° elementare .
Il programma parla di regioni Italiane, capoluoghi, province mari e fiumi, tutto da imparare a memoria.
No.
A che serve.
Come posso chiedere a mio figlio di mettere sotto spirito la magia.
Perciò da un po' di tempo ho cominciato a lavorare ad un Atlante fantastico , in cui i contorni di ogni regione racchiudono un immagine creativa.
I fiumi, i monti, i laghi ecc... sono i nomi dei protagonisti di una storia magica che riguarda quella regione.
In una scheda compilo un invito alla scrittura fatto di poche righe scritte da me e molti spazi che lui deve colmare, tipo:
"C'era una volta un lupo che si chiamava Lazio, il quale possedeva una ....... con la quale navigava nel Tevere, il fiume sacro ai................................. i quali vivevano una terra chiamata ciociaria ..."
Ci inventiamo delle storie, dei racconti o delle poesie sulle regioni.
Non so' quanto ricorderà a distanza di anni delle informazioni tecniche su ogni regione.
Per ora spero solo che continui ad amare questa materia per quello che è,
una splendida invenzione dell'uomo per l'uomo.

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