martedì 21 dicembre 2010

COLLOQUI

Volevo allegare il pagellino a questo post, poi mi sono vergognata di essere tanto orgogliosa di quei numeri che ora identificano mio figlio come un ottimo studente.
Che mi succede?
La soddisfazione per i molteplici complimenti ricevuti per il lavoro svolto in questi anni di scuola familiare mi hanno fatto perdere di vista le cose in cui credo?
Mi ritrovo a rispondere ai parenti con numeri che fino a l'anno scorso non esistevano.
Eppure ho passato il pomeriggio a parlare con mamme che aspettavano fuori dalle aule il proprio turno agitate e apprensive, mentre impugnavano il pagellino come una condanna a morte sperando che qualche grazia sopraggiungesse attraverso il "colloquio" con gli insegnanti, ho provato con-passione per loro, così soffocate da questo sistema da credere che i propri figli fossero davvero solo degli alunni.
Ed ora?
Quasi quasi vorrei condividere i numeri
apparentemente perchè sappiate che un bambino che ha frequentato 5 anni di scuola famigliare può affrontare quella statale senza problemi ma ... se mi quardo dentro scopro il fantasma delle mie credenze, degli anni della mia infanzia, dello sguardo dei miei sulle mie pagelle, delle gratificazioni e delle punizioni per il mio andamentoi scolastico.
Scopro la debolezza della mia anima.
Tradirei me stessa se mi abbandonassi alla vanità dei numeri dunque...
vi racconterò le frasi indegne (per fortuna di due soli insegnanti):
prof di religione
"I bambini di questa classe non sanno riconoscere l'autorità, pensi che si permettono (compreso suo figlio) di rispondere al posto mio quando un compagno fa una domanda"
Io: "Si chiama educazione fra pari, è un ottimo metodo perchè i ragazzi memorizzino informazioni sull'argomento, dovrebbe sfruttare questo e non ostacolarlo"
La prof:
"Lei schersa! Questo è il retaggio della scuola elementare, in cui i bambini non vengono scolarizzati bene e quindi si permettono di rispondere quando vogliono, creando il caos in classe"
Io:
"Mio figlio non ha frequentato la scuola elementare quindi non può essere per questo che interviene"
La prof :
"Non ha fatto le elementari???"
Le spiego della scuola famigliare, sembra non conoscere nulla di Olmo, mi dice che crede che il bambino non sia interessato alla materia quanto invece a mettersi in mostra con ciò che sà.
Le dico che noi non volevamo che frequentasse l'ora di religione ma che lui ha insistito perchè voleva sapere.
Alla fine me ne vado dicendo:
"Con tutto il rispetto per il suo lavoro signora ... io dissento, ma se mio figlio non manifesterà il desiderio di essere esonerato dalla sua materia rispetteremo la sua scelta augurando a lui e a lei buon lavoro"
Oltre questa "tipa" solo la prof di cui vi ho già parlato (per un colloquio con lei tenuto all'inizio della scuola) hanno fatto osservazioni assurde, per il resto ho incontrato professori e professoresse entusiasti del ragazzino che si complimentavano sperando che Olmo continuasse a partecipare con l'entusiasmo che ha manifestato fino ad ora.
Care amiche, mi accorgo solo ora di essere soggetta ai pericoli del sistema molto più di quanto credessi.
Essere "fuorì" prevede molte responsabilità e un incredibile tenacia (quelle di voi che stanno facendo scuola famigliare mi capiranno), ma essere "dentro" mantenendo i propri principi può essere altrettanto faticoso soprattutto quando il sistema ti compiace risvegliando le tue vanità.
Ringrazio tutte voi perchè siete la mia coscenza collettiva, coloro a cui guardo mentre , in equilibrio precario, cammino fra i ruderi di questa società seguendo mio figlio che saltella fischiettando più avanti.

sabato 18 dicembre 2010

Altri link

Perdonatemi ma non ho il tempo necessario per mettere in ordine anche questi, però io li ho usati e sono interessanti dunque con un po' di pazienza ...
spero vi servano


http://www.ilportaledeibambini.net/didattica.php?code=84&page=Anatomia&language=2

http://www.pianetascuola.it/risorse/media/primaria/adozionali/rino_scienze/piante/argomenti.html

http://www.riservenaturali.provincia.siena.it/giochi/giochi.htm

http://www.ilportaledeibambini.net/didattica.php?code=84&page=Anatomia&scheda=229&titolo=I_Denti&language=2

http://rivoli1.scuole.piemonte.it/portostato/statoeleggi.htm

http://www.zaac.it/HOME.html


http://www.seregnoprimo.it/bambini/e_b_gioco/e_b_quiz/geografia/quiz_geografia.htm

http://www.esplorandolarte.it/

http://maestralidia.netsons.org/archivio.html#4

http://www.lannaronca.it/schede%20classe%20quinta.htm#Espressioni_

link utili di storia

stò ripulendo il computer ed ho trovato dei siti , nel mio segnalibri, questi sono quelli di storia



http://www.ilportaledeibambini.net/didattica.php?code=80&page=Le_Civilt%C3%A0&scheda=12&titolo=I_Fenici

http://www.gaudio.org/lezioni/storia/greca/storia_greca.htm

http://www.google.com/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.eyelid.co.uk%2Findex.htm&hl=en&ie=UTF8&langpair=en%7Cit&langpair.x=16&langpair.y=14

http://www.seingioco.org/progetti/2008_Egitto/scheda.php

http://www.ilportaledeibambini.net/didattica.php?code=80&page=Le_Civilt%C3%A0&scheda=10&titolo=Gli_Etruschi

http://www.robertosconocchini.it/index.php?option=com_content&view=category&id=74&layout=blog&Itemid=66

http://www.mapsofwar.com/ind/history-of-religion.html

http://www.schola16.it/risorse/roma/armi.swf

http://www.ufottoleprotto.com/romolo_remo.htm

mercoledì 15 dicembre 2010

LA CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI

Vado a prendere Olmo che sta a casa dei cugini con amici.
Mio cognato aspatta in salotto e mi dice:
"Sono in camera che giocano a quello che gli pare e alla fine metteranno a posto ma solo perchè mi fanno un piacere, Olmo ha portato la carta dei diritti dei bambini dove c'è scritto che i bambini possono giocare e fare sport fuori e dentro casa, quindi quando ho suggerito di giocare a un videogico o a un gioco da tavola mi hanno risposto che non avevo diritto di imporgli a che gioco giocare. Quando gli ho detto che non volevo che giocassero a cuscinate o costruzioni perchè mettevano in disordine e che mi dovevano promettere che avrebbero messo tutto a posto mi hanno risposto che, legalmente, non potevo costringerli ma mi avrebbero fatto comunque questo favore".
Ha poi concluso:
"Non sono più padrone a casa mia!"
Ci facciamo una risata, e mi porto via il mio bambino rivoluzionario.
Va bene così

martedì 7 dicembre 2010

PIDOCCHI

Come mai non avevamo mai avuto questo problema (anche se Olmo frequentava altri bambini)?
Adesso è diventato impressionante, ogni settimana facciamo il trattamento con olio di lino e aceto ma ... sono sempre lì, sprariscono per qualche giorno e poi riappaiono.
Fortuna che mia nipote (un adolescente molto attenta all'estetica) ci ha fatto scoprire un metodo per ucciderli senza trattamenti (solo se avete capelli lunghi) e con un ritorno estetico gradevole:
"la piastra"
se ti fai la piastra molto vicino al cuoio capelluto li bruci, macabro ma efficace.
E così mia figlia maggiore ed io ci "piastriamo" una volta alla settimana rimpiangendo i bei tempi della scuola familiare ,che magari non c'entra nulla con i pidocchi ma ...

sabato 20 novembre 2010

PRESERVATIVO

E' una mattina "brutta", come dice Olmo, perchè a scuola tre ore su cinque sono occupate da insegnanti antipatici.
Per quelle strane alchimie che nessuno sa spiegarsi, la parola "preservativo" comincia a circolare tra i banchi.
Sottovoce fra i ridolini imbarazzati dei più.
Fin quando finisce tra le labbra dell'unico (forse) che non sa cosa significhi e che quindi la pronuncia più volte ad alta voce.
Allora le risatine compresse fino ad allora esplodono e l'insegnante interviene.
"Sai cosa significa la parola che stai usando?"
"Credo che sia una pianta selvatica..."
risate dei compagni
"Non è una pianta selvatica"
"E che cos'è?"
e quì la prof si incarta in una serie contorta di spiegazioni fra le quali
"non è una parolaccia, ne un insulto ma non va usata con leggerezza"
"Si , ma cos'è ?"
La prof è alle strette e quei monelli sempre tanto vivaci e chicchierono ora sono tutti lì che ascoltano.
"E' ... come un palloncino di gomma che... gli uomini si mettono nelle parti basse per proteggersi."
Olmo lo visualizza e gli viene da ridere.
"Te lo immagini mamma, se uno non sa che cosa è, te lo immagini che cosa ha capito, che gli uomini gonfiano dei palloncini e se li mettono in mezzo alle gambe per "proteggersi", magari quando fanno a pugni.
Con mio marito, alcuni anni fa ci siamo occupati di educazione fra pari, allora ho imparato che se si ascoltano i ragazzi e li si lascia ragionare fra loro, la verità pian pianino emerge, basta sedersi e coordinare gli interventi, ma la prof. in questione ha bisogno di coprire ogni argomento (anche quello che non sà o che la imbarazza dire) ne risultano tristi momenti di disinformazione e imbarazzo.
Per fortuna nella scuola frequentata da Olmo gli insegnanti di questo stampo sono una minoranza,e questo permette al bambino di relativizzare i momenti "brutti" qualificando quelli "belli".
E si continua.

giovedì 18 novembre 2010

IL DIRIGENTE CI HA INVIATO UNA LETTERA

Ho deciso di farvi leggere la lettera che ci ha inviato ieri il dirigente scolastico.
Quando si riferisce al contributo portato da mio marito parla del suo intervento per imperire (proposta fatta dagli insegnanti) che nella classe di Olmo ( che pare sia particolarmente disattenta e chiacchierona) venissero messe in pratica , come deterrente all'irrequietezza dei bambini "punizioni quali :fare merenda seduti e note sul registro.
Mio marito, in quanto rappresentante di classe ha proposto di mettere al corrente i genitori, prima di prendere decisioni così opprimenti, tanto più che se privassero i bambini di quella manciata di minuti per muoversi un po' li renderebbero ancora più irrequieti.
Abbiamo scritto e stampato delle lettere che sono state consegnate ai bambini per i genitori, suggerendo di parlare con i propri figli e di incontrarci per parlarne insieme.
Di seguito è arrivata la lettera.








sabato 6 novembre 2010

LE PUNIZIONI

Ebbene si, in mio figlio, 5 anni di scuola famigliare hanno sortito un effetto sociale entusiasmante.
Esempio:
nella scuola media che frequenta un insegnante è stata sostituita da un supplente che starà con i ragazzi 4 mesi; egli è uno ....... tanto che , se gli alunni non fanno silenzio li lascia lavorare in classe senza giubbetti e con le finestre aperte ???
Oppure per molti giorni di seguito (avendo egli spesso le ore a ridosso della ricreazione) non rispetta il suono della campanella (che decreta la risicata pausa) per far continuare i bambini a studiare, concedendo loro solo 3 minuti di tempo per ingoiare panino e bibita.
Questo ...... inoltre tartassa i bambini di compiti che non corregge (perchè sono troppi e non ha tempo)ma guarda passando tra i banchi mentre gli alunni tengono i quaderni aperti.
Olmo mi chiede se è legale.
Io rispondo di no, che è un suo diritto stare al caldo e fare una pausa merenda.
Olmo mi chiede se è possibile che io scriva sul suo diario che richiedo venga rispettato questo suo diritto.
Io lo faccio.
Olmo il giorno dopo,(quando il professore ...... ripropone la punizione "no merenda"), si alza e dice:
"Fare questa pausa è un mio diritto, se vuole le faccio leggere l'autorizzazione di mia madre."
Il prof ...... permette a tutti di fare merenda.
Olmo viene osannato dai compagni.
Naturalmente (il giorno dopo) mio marito che nel frattempo è stato eletto rappresentante di classe, va a parlare con l'insegnante che nega tutto ma (il giorno stesso) decide di dare una dose più modesta di compiti ai ragazzi.
La scuola è quello che è non per mancanza di risorse economiche, ma per mancanza di etica e dignità.
La scuola famigliare ha permesso a mio figlio di credere in se stesso, nella gente e nelle regole. Non subire traumi ha impedito al ragazzino di vivere in modo sfiduciato il rapporto con gli adulti e con le istituzioni.
Fare scuola a casa non significa fare demagogia spicciola contro gli "altri", significa dare una possibilità d'amore in più.

venerdì 29 ottobre 2010

CANTAMI O DIVA

Olmo deve memorizzare un brano (sono le prime 9 strofe dell'Iliade) , premesso che da quando va a scuola fa sempre tutti i compiti da solo, mi meraviglia sentirlo chiedere aiuto.
Certo in confronto alle poesie che imparavamo noi questa è molto più difficile.
Ma io ho sempre puntato sulla meraviglia per far memorizzare ad Olmo le poesie (e anche ai miei figli maggiori), per questo spesso le mimavamo, scomponendo parola per parola il testo e facendo un vero e proprio gioco dei mimi.
Mooolto divertente!
Si può fare anche in 2, 3, ... persone o far provare a tradurre in gesti al bambino.
Ma ad Olmo questa volta ho preparato questo foglietto (così se lo può portare dietro e "ripassarlo").
Quando l'abbiamo letto la prima volta insieme mi ha regalato una montagna di sorrisi.
E ha imparato il brano in pochi minuti.
Ve lo allego, magari l'idea vi piace e vi torna utile con i vostri bambini.




Cantami, o Diva,del Pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli* orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.

*nel disegno augelli è rappresentato da 2 agnelli, un errore che dedico a Anonima ex bambina indaco ahahahahah!

mercoledì 27 ottobre 2010

PERCHE' CONTINUARE A SCRIVERE

Mi domando, ogni volta che vengo a controllare i messaggi su questo blog:
"Che senso ha scrivere ancora se
mio figlio a scuola ora ce lo mando?
Noi siamo stati fortunati, Olmo è felice, affronta avversità e contraddizioni scolastiche con grande energia, ma a voi che siete interessati all'esperienza della scuola famigliare io spero che la nostra testimonianza serva a capire che un bambino libero di scegliere può orientare la propria esistenza con coraggio e ottimi risultati in qualsiasi direzione, purchè si senta appoggiato dalla propria famiglia, amato e protetto.
Che scegliere la scuola famigliare non significa isolare e ipertutelare i ragazzini per poterseli coccolare più a lungo, Olmo è l'esempio vivente della capacità di integrarsi in sistemi sociali con spirito critico ma propositivo.
Perciò, a voi che state pensando:
"Ma se non lo mando a scuola diventerà un asociale, non sarà in grado di affrontare le prove (anche ingiuste) che la società gli propina, avrà sempre bisogno della protezione di mamma e papà ?!"
Io posso dire, per esperienza diretta
NO
non temete, se crescerete i vostri figli rispettando il loro libero pensiero, essi sapranno scegliere.
Ascolto Olmo raccontarmi le sue esperienze, lo vedo arrabbiarsi per le ingiustizie e cercare soluzioni, gioire degli ottimi risultati che stà conseguendo a scuola e sono serena.
Soprattutto continuo ad imparare da lui, proprio come quando ripassavo grammatica o geografia, inventavo giochi ed esercizi per coinvolgerlo, ora continuo ad imparare da lui,
egli mi insegna come affrontare le avversità mantenendo integro il proprio spirito:
come quando si è rifiutato di fare la spia e scrivere i buoni e i cattivi per il prof.
A credere che gli strumenti per combattere si trovano all'interno delle istituzione stessa:
come quando, insieme ad un suo compagno, è andato dal vicepreside per comunicargli un ingiustizia perpetrata a loro spese da una prof (che a quanto pare è stata redarguita dato che non si è + comportata in malomodo con i ragazzi).
Ad opporsi con coraggio, apertamente, con la dignità e la grandezza di chi è nel giusto:
come quando, malgrado fosse la prima ora, a chiesto e ottenuto di andare al bagno (anche se il prof si era opposto).
A guardare il vecchio mondo con occhi nuovi per trovarci dentro le cose belle su cui si può ancora lavorare.
Ed è per questo che continuerò a scrivere, raccontandovi l'esperienza di un bambino che per 5 anni ha frequentato la scuola famigliare , che ora frequenta la scuola media statale ed è sereno perchè sa che:
SI PUO' SEMPRE SCEGLIERE.

venerdì 1 ottobre 2010

il volontario del traffico

Mio figlio maggiore dice, dopo aver visto con quanto entusiasmo va a scuola Olmo: " Se vuoi che tuo figlio ami la scuola, non ce lo mandare!"
Ed è vero! In effetti l'astenzione dalla scuola sembra aver generato una curiosità positiva in mio figlio minore, non dico tutto, ma molto di ciò che vede è per lui fonte di meraviglia.
Oggi l'ho accompagnato a scuola e, quando siamo arrivati, lui mi ha indicato un anziano che se ne stava lì, sulle strisce pedonali, a fermare il traffico per far passare i bambini.
"Lo vedi quello mamma?" Mi ha detto Olmo indicandolo, "Quello è un signore un sacco per bene, pensa che per lavoro ha scelto di aiutare i bambini ... è quì per noi!" "Non lo fà per lavoro" gli ho risposto " è un volontario". Si è fatto spiegare bene bene che volevo dire mentre entrambi da dentro l'auto lo guardevamo armeggiare con la sua paletta in mezzo alla strada.
"Allora è ancora più "togo" se lo fà senza essere pagato" "Si, è vero!"
Ho visto poi Olmo scendere e salutare il vecchio volontario con un sorriso a 360°.
E anche io l'ho guardato con occhi nuovi, questi "volontari" che diamo tutti in po' per scontati ... sono lì per loro!
Mentre tornavo a casa ripensavo a tutte le cose "entusiasmanti" che mi racconta, come : i BIGLIETTINI che si passano tra compagni e compagne, con grossolani o poetici tentativi di fidanzamento, oppure i gesti che l'amico "scaltro" fà dietro la prof quando lo chiama in cattedra; gli scambi che si fanno all'ora di merenta o le leggende che circolano sui vari ragazzini della scuola ... il prezzo da pagare? I compiti e gli insegnanti antipatici risponderebbe Olmo, ma per lui ne vale ampiamente la pena.
Quindi, per la prima volta in vita mia mi fermo in un negozio a comperare un orologio, o meglio, una sveglia ... cosa non si farebbe per un figlio.

mercoledì 22 settembre 2010

MAL DI PANCIA

Che dirvi, oggi Olmo accusa mal di pancia quando lo svegliamo per andare a scuola.
Sarà un indisposizione? Gli è venuto anche un orzaiolo in un occhio, sarà un caso, certo è che ieri ha fatto un mucchio di compiti, per grammatica ha dovuto ricopiare una marea di appunti su nomi, aggettivi, verbi ... poi ha riportato sul diario una comunicazione con i risultati della prima verfica di inglese 53/100. Lui non si lamenta, ci racconta delle battute di un amico che in classe sfida l'autorità delle insegnanti, della macchinetta delle merende che ruba il resto ai bambini, della prof che quando urla "zitti!" sbatte i piedi proprio come una bambina viziata.
Ma intanto al ritorno da scuola, in queste splendide giornate di fine settembre, tardiamo un po' a vederlo seduto a pranzo.
Quando varca il cancello si toglie zaino, scarpe e calsetti e s'arrampica in cima al salice piangente, si siede sull'incrocio più alto e allarga le braccia.
"Che fai?"
"Ascolto il vento, finalmente quì c'è un po' di pace!"
Qualche giorno fa il bambino mi ha detto che, interrogato sui continenti, non aveva risposto correttamente e che la prof. di fronte ai compagni se ne era uscita con:
"Certo questa scuola familiare è un po' superficiale!"
Ci sono andata a parlare.
Anche perchè la tipa "aveva fatto piangere 2 bambini" il giorno prima chiedendo a tutti di presentarsi con nome cognome luogo di provenienza scolastica, pregi che si riconoscevano e difetti che avevano.
Quando con garbo le ho spiegato che ero al corrente del commento sulla scuola a casa e che commenti del genere erano deleteri ha negato le parole dette da Olmo replicando con tono alterato:
"Non è vero! Andiamolo a chiamare e chiediamoglielo!"
Con tutta la pazienza che ho e mantenendo la calma le ho detto che forse sarebbe stato imbarazzante coinvolgere il bambino in un confronto poliziesco e che, anzi, era il caso che ne avessimo parlato tra noi per trovare una soluzione che tutelasse la felicità del ragazzino.
I toni sono rientrati e alla fine ha ammesso che "forse" aveva accennato ai metodi diversi che si riscontrano in classe dato che i bambini di 1° vengono da scuole diverse, ma che mai aveva fatto accenno alla scuola familiare.
Mi ha chiesto se il bambino aveva problemi a parlare di se, dato che in un compito scritto dal titolo "parlami di te" si era limitato a dati anagrafici e poco altro concludendo il testo con la frase "non amo parlare di me". Le ho fatto notare che per lui vedere due compagni in lacrime era stato particolarmente triste e che poteva essere che si fosse un pochettino chiuso. Lei ha alzato di nuovo la voce e mi ha detto "Signora, io non ho costretto nessuno a dire ciò che non volevano, a volte succede che si tocchino tasti emotivi di cui non siamo a conoscenza (d'altra parte i primi giorni non conosciamo i ragazzi) ma loro possono dire ciò che vogliono" E a questo punto mi ha letto tutte le affermazioni fatte dai bambini quella mattinata,che lei aveva trascritto su un quaderno.
Piccole parole spaurite su se stessi.
Ho cercato di fermarla dicendole:
"non c'è bisogno che me le legga, non mi riguarda, non dovrei ascoltare cose che un bambino non voleva raccontare proprio a me" ma ... lei era partita per la tangente.
Alla fine mi ha chiesto di darle dei consigli sul carattere di mio figlio, ero stanca, le ho risposto che bastava guardarlo, parlarci, Olmo è un bambino talmente trasparente ... Allora mi ha detto che in questi giorni erano tutti rimasti colpiti dal grado di attenzione che il ragazzino riusciva a tenere per 5 ore di seguito, con interventi e domande, "sembra assetato di sapere" mi ha detto "noi credevamo non riuscisse a stare seduto per tanto tempo visto il tipo di scuola fatto".
Mi parlava di mio figlio, di come era già amico di tutti, della sua allegria e dell'attenzione che presta ad ogni cosa.
"Si fida di voi"
Avrei voluto dirle:
"Si fida di loro"
mi dicevo uscendo dalla sala professori diretta all'auto, "Teniamoci in contatto!" mi ha urlato la prof in piedi sulla porta, sono passata vicino alla macchinetta che ruba i soldi ai bambini, dentro c'erano le solite porcherie che avvelenano i nostri figli, ho guardato l'orologio, tra poco suonerà la campanella, meglio non essere quì ho pensato.
Meglio non essere quì!
Penso ancora mentre vi scrivo questo resoconto.

domenica 19 settembre 2010

TESTIMONIARE le ESPERIENZE

Questo incredibile strumento che è il computer con l'ausilio di una macchina fotogragica digitale sono stati i miei compagni in questi anni di scuola familiare.
Quando si faceva un esperimento, si viveva un avventura o si costruiva qualche cosa con Olmo, io fotografavo, poi (mentre lui era impegnato a fare merenda o un esercizio) montavo le foto con un testo aperto e lo stampavo.



Lui inseriva poche parole ma l'avventura veniva "documentata" ed era un modo per capire
a che serve scrivere.

SPUNTI di SCRITTURA (1° anno)

Olmo non amava scrivere.
Queste sono alcune idee per stimolarlo:
Incollare su un foglio delle immagini "assurde " e chiedergli di spiegarmele



cominciare una storia lasciando degli spazi in cui lui poteva scrivere o disegnare il seguito



come potete vedere anche io facevo errori, che lui correggeva con soddisfazione, tanto che , qualche volta lasciavo delle pergamene scritte da me e piene zeppe di errori, io magari avevo da fare, così il bambino per compito mi doveva correggere. Quando tornavo mi faceva vedere quali e quanti errori avevo fatto, Era infallibile, non me ne faceva passare neanche uno e intanto ... imparava.

i dettati (1° anno)

Che noia i dettati, a meno che...
non si detti una barzelletta




oppure un indovinello (aspettando che il bambino trovi la soluzione)




come vedete dalle pessime immagini che ho allegato in alcuni casi non usavo fogli con righe o quadretti cercando di seguire le indicazioni di quel gran genio di Steiner, il quale suggerisce che il bambino trovi da solo "l'equilibrio" nella scrittura (a ragione, perchè questo è un esercizio di autodeterminazione magnifico), andare dritti (per intenderci) ma ... mio figlio mi chiedeva la riga, perciò spesso lasciavo che scrivesse su fogli a righe o a quadretti.
Indovinelli e barzellette (per voi che smanettate su internet) ne trovate un infinità.
Mio figlio si divertiva molto ad anticipare il finale delle barzellette o passava del tempo per trovare le risposte agli indovinelli, così i dettati erano un po' meno passivi.

ESERCIZIO DI SCRITTURA (1° anno)


Prendi dei giornali usati (quotidiani o riviste)
Ritaglia tutte le paroline che rispondano alla domanda
CHI?
Metti questi soggetti in una busta (in una scatola o altro)
con fuori scritto chi?
Poi fai lo stesso con
Dove?
Cos’ha fatto?
Cosa ha detto la gente?
Fai pescare al bambino nell’ordine le frasi, lascia che le incolli in un foglio ponendo una certa distanza fra una frase e l'altra,
ora dovrà collegarle fra loro formando una storia.

venerdì 17 settembre 2010

STORIA DI ODORI



Per prima cosa abbiamo trovato delle bottiglie di plastica bianche.
poi siamo andati a cercare in casa e in giardino delle cose che odorassero:
una foglia di noce
della salvia
the
cipolla
caffè
noce moscata
Le mettiamo in 6 bottiglie e chiudiamo, ma nel tappo abbiamo fatto un foro, così quando schiacciamo esce l'odore ma non vediamo che c'è dentro.
Ora il bambino sente un odore per volta, prima per indovinare qual'è, poi (dopo che ho mescolato le bottiglie) mi dirà per ogni odore una sensazione.
Io scrivo quel che dice, frase per frase, odore per odore esce fuori una poesia,
LA POESIA DEGLI ODORI.

1) SONO NELL'ALBERO
2) CON IL CUORE TRISTE NELL'ISOLA IMMAGINARIA
3) IN UN EQUILIBRIO PERICOLOSO
4) E' PARADISO
5) DIPINGO UN QUADRO A SGHIZZI
6) MA IL MIO E' UN AMORE DISTRUTTO

lo so' che è un po' triste, ma il bambino questo diceva e ha intitolato la poesia
"UN AMORE SPEZZATO"

OLMO GRAFIA

la prima mappa geografica l'abbiamo fatta dell'isola di OLMO




L'ho fatto sdraiare su un foglio di carta da pacchi e ho disegnato la sua sagoma.
Poi ho proposto un ipotesi al bambino
SE TU FOSSI UN ISOLA?
Ci sarebbe acqua intorno, ma ci sarebbero sorgenti interne?
Il bambino ha colorato un fiumiciattolo d'acqua salata che usciva dagli occhi.
uno dalla bocca e dal pene e poi ha indicato le zone "umide", quelle sudate.
Abbiamo individuato gli AMBIENTI:
Capelli=bosco
Mani=spiaggia
Piedi=paludi ecc...
In ogni ambiente Olmo ha dipinto terra, rocce, alberi, sabbia.
Ha colorato il mare, più scuro lontano dalla costa e piu chiaro vicino a lui.
Abbiamo individuato zone desertiche, vulcani e campi coltivati poi, dopo averli ritagliati da riviste a colori, abbiamo introdotto gli animali.
Infine ho insegnato ad Olmo a fare una barchetta di carta, con quella è cominciata una storia-avventura fatta da un esploratore che sbarcava sull'isola.
C'è stato così tanto da fare che abbiamo lavorato per 3 ore senza accorgerci del tempo che passava.

Gioco per scrivere (con Olmo lo facevamo in 1°)

Proprio ora che la scuola familiare sembra un ricordo lontano arrivano degli amici che hanno deciso di praticarla con le loro bimbe.
Mi chiedono del materiale, lo trovo per loro e anche per voi.
Olmo non amava scrivere così provavo con cose divertenti come
la SCRITTURA ALFABETICA ACROFONICA
che sembra chissà che ed invece vuol dire che ogni simbolo rappresenta il primo suono del suo nome, vi faccio vedere un esempio:






prima disegnava lui e io indovinavo scrivendo la parola, poi toccava a me disegnare e a lui scrivere

giovedì 16 settembre 2010

MIO FIGLIO VUOLE ANDARE A SCUOLA



Questa foto l'ho fatta ad Olmo nel suo primo giorno di scuola media statale.
Come è andata ?
Benissimo, il bambino è partito raggiante e tornato splendente.
Racconta aneddoti divertenti:
"Sai mamma ci dobbiamo alzare tutti in piedi e dire :"BUONGIORNO" se entra qualcuno in classe, solo che la porta è dietro all'insegnante e lei spesso non vede chi entra e fa una faccia quando ci alziamo tutti senza (apparente) ragione, da ammazzarsi dalle risate."
Oppure:
"Ho riportato un foglio, dovete firmare e ci chiedono 25€ per le spese della scuola, io direi di dargliene 50€ a questi che so' proprio bravi!"
Devo dire che in questa scuola media hanno fatto 3 giorni di inserimento con escursioni, cacce al tesoro e giochi per far conoscere i bambini fra loro e fargli conoscere la scuola.
Noi a casa ascoltiamo e (a volte) aspettiamo che il bambino entusiasta se ne sia andato per comunicare tra noi le nostre perplessità su modi che consideriamo assurdi ma che a lui sembrano non pesare tipo:
si va al bagno solo alla seconda e quarta ora?
gli fanno fare degli interventi in piedi di fronte a tutta la classe facendo domande personali (2 bambini in classe di Olmo hanno pianto confessando in pubblico gravi problemi familiari):
Ma !
In famiglia comunque siamo felici di vederlo felice.
Io credo che questa è una prova di rispetto che dobbiamo affrontare con serenità accompagnando (come abbiamo sempre fatto) il bambino in questo nuovo percorso che ha scelto personalmente.

giovedì 12 agosto 2010

il SISTEMA CIRCOLATORIO in una maglietta



L'idea è venuta a nostro figlio maggiore EMILIO
la cosa fantastica è che, oltre a "indossare" vene e capillari come sono sotto pelle, se metti una mano nel cuore lo senti battere.
Un effettone speciale che ha molto meravigliato Olmo.

Ho usato colori acrilici dati a pennello che non se ne vadano al primo lavaggio, per ora ho fatto questa che verrà regalata ad Emilio (non so' se avete notato ma la taglia è un po' abbondante per Olmo) ma l'idea è far realizzare al bambino una maglietta per ogni apparato.

martedì 27 luglio 2010



Svolazzano nella ricerca del loro posto gli attimi,
alcuni si ritrovano nel sentimento dell' amore ,
altri in quello dell' odio,
mentre alcuni che la mente non trova importanti,
si nascondono nell’ angolo dei ricordi,
dove lottano per rimanere nella mente degli incoscenti;
che ignari di tutto continuano
a creare attimi, che si trasformeranno
In sentimenti.


Olmo Roscini

BUONA ESTATE a tutti voi

domenica 20 giugno 2010

Drago è uno spettacolo con Olmo

Il bambino inserito alla pari in un gruppo familiare di attori è consapevole e orgoglioso di partecipare ad un operazione da "grandi".
Il promo che vi sottopongo è stato girato in alcune feste a cui abbiamo partecipato affiancati dal nostro piccolo grande Olmo, buon divertimento.


martedì 15 giugno 2010

ESPERIMENTI SULL'ACQUA








ACQUA
questo è uno degli argomenti trattati in 4° elementare.Olmo e io ci siamo divertiti un mondo sperimentando.
Vi cito alcuni dei giochi scientifici che abbiamo realizzato insieme:
C'E' ACQUA NELL'ARIAprendi un bicchiere e asciugalo benissimo.
Mettilo nel congelatore per qualche ora.Tiralo fuori e vedrai formarsi mille e mille goccioline d'acqua sulla sua superficie,
L'acqua che c'è nell'aria (sotto forma di vapore acqueo) a contatto con le pareti fredde del bicchiere si ricondenzano ritrasformandosi di nuovo in acqua "liquida".
CORRENTI MARINE:
prendi una bottiglia d'acqua e aggiungi del colore (rosso? colorante china)
poi metti la bottiglia in congelatore ( per freddarla ma non congelarla)
quando l'acqua colorata è molto fredda
riempi la vasca da bagno con acqua calda.L'esperimento consiste nell'immergere la bottiglia sul fondo della vasca d'acqua calda, schiacciare per fare uscire l'acqua colorata e osservare che per diversi secondi (fino a quando le temperature non si contaminano) acqua fredda e calda non si mescolano.
TENZIONE SUPERFICIALE
prendi un contenitore e mettici dell'acqua.
ritaglia da un piatto di plastica una freccia così
poi metti la freccia sulla superficie dell'acqua, galleggerà.
Fai cadere in acqua (dietro il punto A) una goccia di sapone liquido per le mani.
La freccia-barchetta partirà velocemente in avanti.
Il sapone ( che è un tensioattivo) spezza la tenzione superficiale dell'acqua
dando una spinta alla freccia.Queso gioco scientifico è talmente magico che è entrato a far parte di un nostro spettacolo
ACQUABUS dove facciamo giochi, esperimenti e letture sul tema dell'acqua.
Sullo stesso tema naturalmente BOLLE di SAPONE . Poi un esperimento semplice che ad Olmo è piaciuto tantissimo:prendi un bicchiere e riempilo d'acqua fino all'orlo.
Rimedia un contagocce e fai aggiungere al bambino tante gocce fin quando non verserà.
Noi facevamo delle scommesse sul numero di gocce.
Sotto gli occhi increduli di Olmo la superfice dell'acqua nel bicchiere si "gonfiava" trattenuta da una pellicola invisibile per un bel po' prima di fuoriuscire.

Fare esperimenti è un bel modo per spiegarsi le cose.
Io ho imparato molto.
Spero che vi divertiate anche voi con questi, a me è piaciuto talmente tanto che con mia figlia Aurora abbiamo stampato (in proprio) un libricino che si intitola "4 lacrime" e che è la storia del ciclo dell'acqua raccontato per l'appunto da 4 lacrime.


Aggiungo alcune foto dell'acquaBUS, un autobus trasformato in un veliero dentro e fuori del quale, oltre a leggere e fare esperimenti:
raccontiamo storie sull'acqua


costruiamo strumenti musicali che ricreano i "suoni" dell'acqua


eccolo il nostro autobus il
filiBUStiere
un mezzo a servizio della
DIDATTICA della FANTASIA







mercoledì 9 giugno 2010

8,7,8 i voti


Eccoli quà i voti
gli immancabili, insulsi e inutili voti di cui avevamo fatto volentieri a meno per 5 anni.
Ebbene si! Siamo andati a dare l'esame di idoneità, come previsto dalla legge, nella scuola media. Il bambino era un po' teso ( e te credo) l'idea di essere "valutato" da emeriti sconosciuti non garbava a nessuno ma ... la legge è la legge.
Quindi alle 10 del mattino ci siamo trovati (noi famiglia) con i professori (2) e la preside seduti in direzione (dove era stato messo un piccolo banco per Olmo).
Frasi di cortesia, presentazioni e poi si comincia, la direttrice consegna ad Olmo un testo da leggere e gli chiede di farlo ad alta voce (fortuna che è un attore nato, mi chiedo un bambino timido quanto avrebbe sofferto) lui interpreta e se ne asce disinvolto dalla prova, strappa commenti entusiasti sulla lettura egregiamente interpretata, ci guarda e sorride.
E' la volta della comprenzione, la fiaba è bruttina e ad Olmo si legge in faccia che non piace, ma non lo dice, spiega i contenuti riassumendo.
La direttrice gli chiede quali desideri avrebbe espresso Olmo se un mago (come quello della fiaba letta) glielo avesse chiesto. Olmo ci pensa. Una manciata di secondi che sembrano lunghissimi per noi che aspettiamo, lui non ha fretta, non ha mai fretta.
"Vorrei avere un bel pezzo di terra con alberi da frutto e tanti ortaggi biologici, dove chi vuole può andare a raccogliere quel che vuole e mangiare bene"
Che ne sa' la direttrice che Olmo con sua sorella si sta confrontando con semensai, pacciamature, zappe e irrigazioni? Nulla! Quindi la risposta le sembra troppo adulta dunque insiste: "Puoi esprimere anche un desiderio più da bambino" Gli dice, Olmo la guarda, altri secondi di silenzio. Noi che lo conosciamo sappiamo che prende le domande sul serio, a questo punto sta già pensando che ciò che desidera veramente è troppo intimo da raccontare ad un estranea ma, la vuole compiacere e dunque risponde:
"Vorrei morire a 100 anni e vorrei che con me ci fosse tutta la mia famiglia, ancora viva e in buona salute, ancora meglio se potessimo morire tutti insieme, così nessuno soffrirebbe per la morte di un altro"
Cosa ne sa la direttrice delle morti vissute in famiglia da Olmo? Nulla!
Quindi replica poco soddisfatta "Va bene! Procediamo con la prova scritta"
Olmo ci guarda: " Ma questa che vuole? Sembra chiederci?"
Certo che poteva rispondere (come è successo a casa dopo un film simile alla fiaba) "Vorrei essere un cartolaio così pago le carte dei pokemon la metà" Ma che ne sa la direttrice della lunga discussione tenuta in famiglia su come un desiderio, e uno solo, era poco quindi bisognava trovare qualche cosa di molto importante da chiedere.
Comunque si procede, il tema è "Parlaci di te", il ragazzino chiede un vocabolario, comincia a scivere lentamente (vuole scrivere in bella calligrafia e sta cercando di non fare errori) consulta il dizionario più volte, passano i minuti, il silenzio nell'aula si fa pesante ma lui non ha fretta, non ha mai fretta.
"Volete fare un giro nella scuola?" Ci chiede la direttrice "Si!" Rispondiamo dopo aver guardato Olmo che è concentratissimo.
Un prfessore (che scopriamo essere di musica) gentilissimo ci accompagna fra aule e laboratori, sentiamo dei bambini cantare e ne vediamo altri giocare a pallavolo nel giardino fuori. Incontriamo insegnanti conosciute in altre esperienze. Parlottiamo di questo e quello poi torniamo. Olmo ha scritto una pagina ma sembra ancora assorto.
La direttrice che si è concentrata al computer lo guarda e dice " Con la scrittura dovrai esercitarti un po' durante l'estate, sei un po' lento"
Vorrei urlare. Mi trattengo, ci tratteniamo un po' tutti. Olmo conclude, rilegge e consegna.
Prova di matematica : moltiplicazione e divisione a 3 cifre con la virgola.
E le frazioni? le potenze e la geometria? Non c'è tempo per verificare ... meglio pensiamo tutti, ma in fondo un po' ci dispiace, questi insegnanti non hanno voluto vedere neanche i quaderni che abbiamo riempito durante l'anno, le poesie, le figure solide costruite con cartoncini e nastro, le ricerche e ... meglio così, ce ne andiamo prima. In fondo è un esame pro forma, il bambino ci ha chiesto di fare un tentativo di inserimento , il prossimo anno vuole andare alle medie come tutti gli altri, la preside ci ha spiegato che "tanto rifanno tutto da capo", quindi ora ci guardiamo intorno e non vediamo solo una scuola, vediamo un luogo dove nostro figlio il prossimo anno affronterà una nuova e ben più importante prova, l'integrazione in un sistema totalizzante (ingresso alle 8 uscita alle 13,05 tutti i giorni compreso il sabato e due giorni di rientro con menza alla settimana fino alle 16) il rapporto con adulti abituati a dividere gli esseri umani in categorie con tanto di test e moduli appropriati e poi orari e tempi da rispettare e Olmo che non ha mai fretta.
L'esame si conclude dopo una serie di schede di grammatica e una domanda sulle province di geografia. La preside si congratula con Olmo che è stato promosso, dopo un ora e mezza di esame siamo fuori, Olmo vuole andare di corsa a casa per spogliarsi e fare un bagno sul laghetto.
"Che ti hanno dato papà, che cos'è quel foglio, me lo fai vedere?"
Il foglio ve lo allego, certifica i livelli di competenza e i voti dell'allievo.
"Sono intermedio! A scrittura misà che c'ho preso 7 è ma'? Non è mica tanto? Vero? E che significa capacità e potenzialità specifica rilevate nell'area?"
"Nulla figlio mio, quei numeri e quelle scritte in realtà non significano nulla.
Sei stato bravissimo, sii orgoglioso di te".

Domani è già estate, l'esame un ricordo e all'autunno ci penseremo più in là.



venerdì 4 giugno 2010

COMEFUCCHE' INVENTARONO LO STAMPATELLO MINUSCOLO


"Perchè bisogna scrivere lo stampatello minuscolo mamma? Non basta quello maiuscolo, non si capisce già tutto?"
"No, figlio mio, devi sapere che una volta, tanti anni fa viveva, in un paese lontano lontano una maestra, bella e buona , che si chiamava Bianca, questo era il suo nome e di cognome faceva Farina. Quando era piccola molti bambini l'avevano presa in giro per via di quel suo nome che scritto così "farina bianca" la faceva sembrare una cosa da mangiare. Comunque, anche se la ragazza aveva molto sofferto per quell suo nome questo non le aveva impedito di crescere bella e buona. Due cose amava Bianca, la lettura e il pane.Un giorno un ragazzo che le piaceva molto (quasi come il pane) le si avvicinò e le dichiarò il suo amore, Bianca era felicissima, stava quasi per dire si quando pensò di chiedergli come si chiamava. "Guido Sacchetti" rispose il ragazzo e la povera bianca impallidì. Bianca Farina in Sacchetti sarebbe stato il suo nome da sposata. No, no, no, non si poteva proprio fare, avrebbero di nuovo cominciato a prenderla in giro, avrebbero riso pure i suoi alunni a scuola. Bianca disse di no al suo innamorato e si chiuse in casa a soffrire per amore. A nulla valevano i fiori, le lettere d'amore e i cioccolatini che Guido le mandava, Bianca era irremovibile. Finchè un giorno al ragazzo non venne in mente di regalarle qualche cosa di così bello che Bianca non avrebbe potuto rifiutare. Andò dal panettiere e si fece fare tanti panini quante erano le lettere dell'alfabeto, a forma di lettere dell'alfabeto (maiuscole naturalmente) . Così avrebbe regalato a Bianca il pane da leggere.
La ragazza non riuscì a rifiutare il dono, era emozionata e le mani le tremavano quando accettò il paniere delle lettere.
Fu probabilmente a causa di quell'emozione che, volendolo portare in cucina, Bianca inciampò.
Le letterine di pane caddero a terra, alcune si ruppero, altre no, ma la ragazza nel tentativo di riordinare quel buonissimo alfabeto fu illuminata da un idea...
Prese le letterine rotte e girandole fra le dita trovò che avevano senso anche così, e che da allora le avrebbe scritte (e insegnate) per distinguere i nomi delle cose e quelli delle persone, perchè il suo cognome FARINA non fosse più una cosa ma un nome proprio, di lei sola.
Da quel giorno i bambini impararono a scrivere le letterine piccole e quelle grandi per andare a capo e per distinguere i nomi comuni dai nomi propri e ... Bianca Farina si sposò con l'amato Guido Sacchetti ma nessuno li prendeva più in giro, altrimenti avrebbe fatto la figura dell'ignorante"
Ho raccontato questa storia ad Olmo in" seconda elementare" dopo aver fatto con lui i panini a forma di lettere maiuscole e aver scoperto insieme come potevano essersi rotte alla signorina Bianca. Purtroppo non ho le foto delle pagnottelle, quindi vi ho fatto un disegnino su come si sono rotte (e girate) la A e la B, le altre scopritele da soli.
ps: se fate questo gioco con i vostri bambini mandatemi le foto, mi farebbe tanto piacere.

giovedì 6 maggio 2010

PAGINE DI GEOGRAFIA dal quaderno di Olmo


Queste sono alcune poesie e disegni che Olmo ha realizzato studiando le regioni italiane.
Normalmente legge su un paio di libri tutte le informazioni sulla regione in oggetto. Sottolinea quello che lo colpisce di più, poi su una cartina muta scrive le regioni confinanti poi la trasforma in un ? e scrive una poesia in rima. La cosa interessante del lavoro che sta facendo ora è che una volta capito il metodo Olmo porta avanti da solo le sue ricerche. La correzione di errori o inesattezze la facciamo insieme a ricerca finita.
Resta comunque mooolto più istruttivo "andare" nei luoghi che studia.
Quando facciamo dei viaggi in regioni che non conosce ci fermiamo a visitarli e sappiamo che li ricorderà.

MARCHE


QUESTA STORIA E' SULLE MARCHE
CHE SON SEMPRE PIEN DI BARCHE
DICON CHE LA BELLA ANCONA
SIA UNA GRAN DORMIGLIONA
E CHE QUANDO ARRIVA IL TRONTO
POI SI DEVE PAGARE IL CONTO

MOLISE


ORA TOCCHERA' AL MOLISE
CHE UN TEMPO MOLTO RISE
LA PROVINCIA E' CAMPOBASSO
DOVE FANNO MOLTO CHIASSO
QUESTO POSTO E' PICCOLINO
TANTO CHE ENTRA IN UN BUDINO



VALLE D'AOSTA





VI PRESENTO LA VALLE D'AOSTA
CHE NON HA UN MARE NE UNA COSTA
DOVE NON FA MAI SOSTA
CHI LAVORA PER LA POSTA
CI VUOLE UNA COSA TOSTA
PER CACCIARE LA VALLE D'AOSTA

VENETO



E' UNA REGIONE ITALIANA
CHE LE GONDOLE MOLTO AMA
E' ASSAI GROSSO MA MOLTO QUIETO
INDOVINA, E' IL VE.....

martedì 27 aprile 2010

l'assurda normativa per dare gli esami di 5° elementare prevede che a sottoporre il bambino alle prove siano gli insegnanti delle medie.

Cari amici, anche quest'anno Olmo dovrà sottoporsi ad un esame, però questa volta ci hanno comunicato una novità: il bambino dovrà sostenere due prove scritte e gli orali di fronte a tre insegnanti della scuola media.
Che assurdità!
A che pro?
La direttrice didattica ci ha detto che anche i bambini che frequentano la scuola Statale devono superare uno scrutinio a Giugno con le loro insegnanti e a Settembre con quelle della scuola media.
Che assurdità!
Comunque ad onor del vero vi allego le 6 pagine del protocollo che ci hanno dato.
La cosa assurda è stata la risposta della direttrice di fronte alle nostre obiezioni sullo stress psicologico che il bambino deve subire:
"Vi dovete assumere la responsabilità della vostra scelta!"
Che assurdità!





mercoledì 21 aprile 2010

A SCUOLA DALLA VITA




Anche per questo ci siamo dovuti informare, per evitare di essere accusati di sfruttamento del lavoro minorile.
Per fortuna in Italia se l'intervento di collaborazione lavorativa del bambino all'interno delle attività lavorative della famiglia è una tantum lo stato non interviene.
Quindi mio figlio, ogni tanto, partecipa ad uno spettacolo o ad un animazione teatrale che noi facciamo con i bambini.
E' stato Capitano nel filiBUStiere, un autobus trasformato in un veliero spagnolo, con il quale arruoliamo giovani pirati,
ha partecipato come Teseo allo spettacolo LABIRINTO.
durante il quale , dopo aver montato un labirinto di 80 metri quadrati, vestiamo da ateniesi 7 bambini per volta e li facciamo entrare perchè ascoltino storie sul coraggio, affrontino prove e si divertano con noi.



Olmo ci aiuta durante gli spettacoli.

é uno gnomo strepitoso nello spettacolo "il carretto del piccolo popolo".
Lo abbiamo sempre portato con noi, sin da quando aveva pochi mesi.
Può decidere di volta in volta se accompagnarci o lavorare se lavora viene retribuito, i soldi finiscono in un libretto e li può prelevare per progetti personali che deve discutere con noi.
Tutto questo è bellissimo ma anche complicato, proprio come la scuola familiare. Ogni volta di deve discutere tutto, modificare e aggiustare le cose, riequilibrare i rapporti senza mai perdere di vista la meta
essere felici di ciò che si vive.

martedì 20 aprile 2010

LE RICERCHE



Sin dal primo anno le ricerche sono state un metodo di studio che amavamo molto.
A seguire riporto alcune pagine su una ricerca cominciata il primo anno sulla LUMACA.
Come vedi il primo foglio è scritto in stampatello maiuscolo, perchè io ho scelto di non stancare il bambino con troppi metodi di scrittura, quindi il primo anno : solo stampatello maiuscolo.


E' stato molto interessante porre la ricerca immaginando di descrivere l'animale ad un cieco.
Olmo ha dovuto usare parole legate al tatto per riuscire nell'impresa.
L'idea della ricerca è nata da un episodio casalingo in cui il bambino ha raccolto questo animale e lo ha osservato facendo mille domande su di lui.
Crescendo la curiosità intorno a questo essere vivente non è diminuita quindi al 3° anno di scuola famigliare abbiamo ripreso la ricerca.

Abbiamo cominciato con quello che sapeva.

Il bambino ora scriveva anche in corsivo, ma non amava farlo quindi... abbiamo deciso di prendere appunti visivi (con disegni sintetici) o didascalie su immagini fotografiche.
Cercavamo informazione su libri e su internet, poi Olmo sintetizzava quel che aveva imparato.

Nella pagina quà sopra le informazioni erano:
le chiocciole sono ermafrodite
depongono uova che quando si schiudono hanno all'interno chiocciole con la casina già formata,
le lumache sono state il primo cibo dell'uomo preistorico.

In questa pagina Olmo riportava i nomi delle chiocciole più "strane" e il fatto che , se ferite, emettono un liquido interno (il sangue) che a contatto con l'aria diventa azzurro.
La fase della ricerca a cui davamo più importanza era l'esposizione orale, il racconto che ne faceva era ricco di particolari ma i punti di riferimento erano i disegni e le brevi scitte che riportava sulla sua ricerca.
Scrivere era funzionale al ricordare e mio figlio ne ha riconosciuto l'utilità.

lunedì 19 aprile 2010

RIFLETTERE, RACCONTARE E SCRIVERE STORIE

Devo ringraziare molta gente per l'aiuto che ho ricevuto in questi anni ma,
soprattutto, devo ringraziare tutti coloro che hanno scritto libri utili,
intelligenti e divertenti come:
"L'ospite bambino" di Franco Lorenzoni
dal quale ho tratto questo " gioco da fare con mio figlio.

Dopo aver ritagliato immagini di genere vario
le incollavo e scrivevo:
"stai partendo per un viaggio lunghissimo,
non sai dove andrai e puoi portarti solo
3 cose di quelle che vedi"
Olmo le sceglieva e poi sollevavamo la finestrella
che avevo ricavato con il taglierino sotto la scritta.
Se si trovava in un isola alcune cose erano fondamentali,
(semi, acqua ...) altre inutili (denaro, auto, computer...).
Ogni volta cambiavano gli oggetti e le destinazioni,
ad Olmo piaceva molto, era una sfida che
con il tempo vinceva sempre
(portando con se prima di tutto il
denaro e poi cose di prima necessità).

Un giorno abbiamo fatto il gioco:
"io sono un isola"
Olmo si è sdraiato in un foglio di carta da pacchi,
io ho disegnato i suoi contorni ,
abbiamo stabilito che quella era la mappa dell'isola Olmo.
Sulla testa c'era un bosco e dagli occhi due laghi di lacrime
che ogni tanto scorrevano fino al mare
che circondava la terra ferma.
C'era la grotta del tamburo dove
il cuore batteva incessantemente,
le rocce puzzose che erano i piedi e così via.
L'abbiamo dipinta e abbiamo aggiunto flora e fauna,
ne è uscita fuori una storia fantastica e divertente.

"Grammatica della fantasia " di Gianni Rodari

In questo libro ci sono tantissime buone idee per scrivere,
"l'errore creativo", "a sbagliare le storie", "le carte di Propp"
sono solo alcune delle indicazioni che l'autore propone
e che noi abbiamo usato (nella foto il retro del quaderno di scrittura,
quando volevamo fare un componimento
pescavamo un foglietto per ogni bustina).
Crescendo abbiamo scoperto libri come:
"Scrivere di sè" manuale di scrittura creativa di Renata Balducci
o il "Manuale del giovane scrittore creativo" di Bianca Pitzorno.
Abbiamo costruito dei bellissimi libri Pop Up,
e registrato semplici animazioni con disegni in sequenza ,
audio e musiche/rumori ideate da mio figlio
(con un programma che si chiama CTP).
Ma l'aiuto più grande è venuto da questo strumento geniale:
internet.
E' incredibile quanti siti di "educatori" volenterosi e motivati ho incontrato;
anche per questo ho deciso di mettere a disposizione materiali ed esperienze
vissute in questi anni con mio figlio.

lunedì 8 marzo 2010

DISEGNARE






Quando abbiamo cominciato disegnare per Olmo era semplicemente un momento liberatorio, di grande concentrazione e nello stesso tempo di rilassamento. Poi il ragazzino ha cominciato a chiedermi come si fà? All'inizio ho usato degli schemi (come quello che riporto del coccodrillo)




gli schemi dividono l'immagine in forme geometriche, la scompongono, ne danno un idea altra da quella che il bambino vede. I risultati erano buoni, mio figlio era estremamente gratificato da quel che riusciva a fare.
Poi ho cominciato ad applicare il metodo di Betty Edwards "disegnare con la parte destra del cervello". Il metodo consiste in una serie di esercizi (come disegnare un immagine di solo contorno el rovescio, "copiare" un immagine tridimenzionale su un acetato, esercitarsi nel seguire delle linee , come quelle della mano ecc...) che sganciano la parte sinistra del cervello,



la quale normalmente codifica ciò che vediamo e lo ripropone "stereotipato" impedendoci di osservare le cose per ciò che sono. In questo modo disegnare diventa un esercizio di osservazione, di contemplazione aggiungerei, nel quale ci si limita a ritrarre l'oggetto così com'è.
Olmo ha gradito molto queti esercizi e si è reso gradualmente conto che c'era una parte in se che operava a prescindere dalla sua volontà. Oggi ancora si diverte a disegnare ciò che vuole, ma quando si chiede come si fà? Ha uno strumento nuovo con cui rispondersi. Abbiamo anche imparato ad usare tecniche classiche (come quella dello schema a celle quadrangolari che nella foto ci serve per riprodurre un opera di Van Gogh) che gli permettono, di volta in volta, di rispondere alle sue richieste ottenendo ottimi risultati.


Oggi abbiamo dedicato la mattinata di scuola (dopo giorni di pioggia incessante) al disegno dal vero all'aperto. Sul Monte Subasio ci siamo concentrati su pigna sasso e rametto.
E' un piacere vederlo disegnare e partecipare alla sua meraviglia mentre "osserva" con gli occhi di un artista-scenziato oggetti visti mille volte con occhi nuovi.Il disegno dal vero ... il primo passo verso la meditazione contemplativa (o almeno così credo).



Nelle foto non è solo Olmo ad eseguire gli esercizi dato che, in questi ultimi tempi, su richiesta di bambini e genitori che hanno seguito il mio lavoro con Olmo, ho cominciato ad applicare anche ad altri (bambini e non) questo metodo ... con grande divertimento e soddisfazione.

venerdì 26 febbraio 2010

5° anno di scuola familiare, scrivere storie e poesie.




Il Bolo
il Bolo non icchia né grangia

e molto raramente sfratarangia,

ma quando soffia il crento a mordì

si storce un poco e miramente si merdì.

Se smerdura ti spururi e ti caretti

se si intrappa ti tartura e ti merletti;

eppure il vecchio bolettone strunto

che sprintegna e

sprintugna nel grunto

fa cordalli, fa smerolli;

e quasi quasi, in segno di francolli

gli sperugnano un crunco

ma lui cresta.

Ti sprugna , ti mostura;

e tu l’ immesta


Questa è una delle poesie che quest'anno Olmo ha scritto

e che faranno parte della sua raccolta di "poesie per animali".

Non è certamente la sua prima pubblicazione,

dove pubblicare significa rendere pubblico,

infatti due anni fa aveva scritto un racconto bellissimo

che abbiamo deciso di fotocopiare e far leggere.

Come?

Andavamo in giro e mettevamo il foglio piegato

e con a margine un ringraziamento di Olmo per il casuale lettore,

poi infilavamo il testo nelle cassette della posta di sconosciuti,

oppure nelle tasche di indumenti in vendita,

tra le pagine dei libri di una biblioteca ecc...

qualcuno, a noi sconosciuto, ha letto la sua storia.

leggere e far leggere è una cosa divertente e affascinante.

Attualmente Olmo (in questo 5° anno di scuola familiare)

ha letto 20 libri e libercoli, tra cui "novecento" di A. Baricco,

"il gabbiano Jonathan Llivingston" di R.Bach, "Skelling" di D. Almond,"Iqbal" di F. Adamo ...

ed è stato estremamente piacevole.

Infatti ogni mattina, quando si sveglia prima di scendere dal letto

o d'avanti al fuoco aspettando la colazione, facciamo 30 minuti di lettura.

Non potete immaginare quanti libri si possano leggere con una pratica così metodica.

Spesso i 30 minuti si allungano fino alla fine del ca

pitolo

e/o qualche volta il libro che gli propongo (e che in genere ho letto prima) non gli piace e allora ...

non lo legge più.

"INSEGNARE a SCEGLIERE"

si intitola un incontro a cui sono stata invitata a portare la nostra esperienza di scuola familiare,

ed insegnare a scegliere è proprio quello che cerchiamo di fare con nostro figlio.

Aggiungo alcune poesie e storie di Olmo che fanno parte degli esercizi di italiano, come scrivere una rima, un testo regolativo o un articolo di giornale, spero ti piacciano e ... se vuoi una copia del libro non hai che da ordinarla Ah! Ah! Ah!





STRUZZO


Questo animale si chiama struzzo

ed ha un becco molto aguzzo

è un animale velocissimo

e può correre lontanissimo.

Questo animale si chiama struzzo

ed è diverso dal merluzzo

è un animale molto bello

e va considerato un uccello.

Questo animale si chiama struzzo

e non fa nemmeno uno spruzzo

questo animale fa solo uova

quando l’ha fatte poi le cova.




Ricetta per fare una buona formica

Ingredienti:

6 gambe,

un pizzico di simpatia,

tanta voglia di fare e molta amicizia.

Preparazione:

prendere la simpatia,

impastarla bene bene con la voglia di fare,

aggiungere l’amicizia.

A parte preparare due occhi

e attaccateglieli.

Infilate poi le gambe,

buone e forti,

ed ecco a voi

una formica di prima qualità.



“LEONE FUGGITO TROVA

IN UN AMICO GATTO LA LIBERTA’”


Un leone adulto fuggito da uno zoo si nasconde

senza essere visto nella camera di un bambino.

Solo nel tardo pomeriggio

il gatto dei vicini da l’allarme,

mimando il pericolo ai suoi padroni.

Viene poi mandato a trattare con il leone

e lo convince a chiedere un volo diretto per l’ Africa:

la polizia accetta.

Pare che, da allora, ogni mese

arrivi al gatto

una cartolina anonima dall’Africa.