giovedì 24 febbraio 2011

INCONTRO CHIAVE di disegno

In questa lezione si è passati ad un vero e proprio disegno dal vero.
Ai bambini è stato chiesto di trasformare un oggetto tridimensionale in un disegno.
Aiutati dalla solita griglia fissata su una tavoletta di vetro e dal relativo foglio quadrettato abbiamo verificato la possibilità magica del disegnare.



l'oggetto è stato scelto dal bambino



ecco il suo "punto di vista" e il risultato di cui si è sentito soddisfatto (il primo tentativo è in cima allo stesso foglio quadrettato)
OTTIMO!
Ma, se siete buoni osservatori, avrete notato che non appare il percorso di Martino, come mai?
Nessun metodo è giusto per tutti, Martino sin dai primi incontri mi ha manifestato la sua avversione per gli schemi, dunque?
Mi ha chiesto di lavorare al suo soggetto senza griglia



ma non era soddisfatto, dunque abbiamo approcciato il "disegnare" in un altro modo, con un metodo diverso,scomponendo l'immagine per forme geometriche e il bambino ha scoperto di poter fare.
Vi faccio vedere il suo lavoro anche se è da completare.




Così da oggi procederemo su due binari diversi, sarà un po' più complesso ma ricco di possibilità ancor più di prima.
Lavorare con i bambini mi piace per questo, soprattutto quando manifestano le loro diversità e ne parlano.
E poi io ci guadagno sempre molto, anche sul versante baratto, dato che Valentina (oltre al solito pane fatto in casa con i bambini) questa volta mi ha portato anche della marmellata all'arancia da leccarsi i baffi.

mercoledì 16 febbraio 2011

disegno lezione 3°



Martino mi ha portato un disegno DIFFICILISSIMO chiedendomi di insegnargli un metodo per copiarlo.
Da questo nasce l'esigenza di affrontare questo incontro per risolvere il problema:
COME FACCIO A RIFARE UN DISEGNO (qualsiasi esso sia) ?
la risposta è
con la griglia.
La tecnica è antica,ma rispecchia i principi del disegnare con la parte dx del cervello, intrappolare le forme libere con un quadrettato dove si possano "contare" lunghezze distanze e dimensioni.
Urge del materiale, (che preparo la sera prima).
1. Un cartoncino viene quadrettato a matita, i quadretti sono di due centimetri per due ( a matita, perché verranno cancellati)
2. Un foglio (della stessa dimensione del cartoncino) di acetato (trasparente) quadrettato con le stesse dimensioni (uso il solito pennarello indelebile)
3. fotocopia del quadrettato da piegare linea dopo linea, così il bambino scoprirà una linea per volta del disegno da rifare.
4. Il soggetto da copiare



Ho scelto due disegni diversi per evitare paragoni.
Lasciate che i bambini scelgano la posizione più comoda dove mettere il "gruppo" di fogli da copiare (disegno + acetato quadrettato + foglio ripiegabile)



Vi metto in sequenza il lavoro di Nicolò





fare i "segni" che appaiono man mano che si scopre il foglio (i bambini non hanno visto prima cosa stavano disegnando)



Terminato il lavoro a matita ripassiamo con un pennarello





poi si cancella la griglia fatta a matita.

NON FACCIO ALCUN COMMENTO SUI RISULTATI OTTENUTI DAI BAMBINI
perché le immagini parlano da sole, io posso aggiungere solo che la mia matita non ha mai toccato i loro lavori, una volta capito il "gioco" sono intervenuta solo per contare con loro i quadretti e controllare se i disegni fossero fedeli (per proporzioni) all'originale.
Inutile dire che questo "metodo" permette davvero di scomporre anche le immagini più complesse semplificando il lavoro.
Questo non deve indurvi però a cercare disegni troppo complessi, cominciate con soggetti semplici, è sempre meglio evitare delusioni quando si comincia un percorso.

mercoledì 9 febbraio 2011

DISEGNARE CON LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO lezione n°2




Insomma, il concetto portante da capire è che, se riusciamo a far tacere la parte sinistra del cervello, poi basta copiare.
E allora copiamo.
Prendiamo un foglio di acetato trasparente, cerchiamo una finestra dalla quale vediamo uno scorcio interessante e copiamo.
Naturalmente bisogna usare un pennarello indelebile e, soprattutto non spostare la testa (quindi il punto di vista) mentre si disegna.



L'esercizio è molto difficile e, anche se non lo completano siate tolleranti, usate ciò che hanno "copiato" per osservare i punti in cui la parte sinistra ha imposto le sue regole (portando il disegnatore a sbagliare le prospettive o le dimensioni per esempio).
Passiamo ora ad un vero e proprio disegno dal vero, fategli scegliere una foglia, lasciate che l'appoggino sul foglio e che traccino il contorno seguendo il margine della foglia, poi spostate il soggetto accanto al disegno e invitateli a perdersi fra le linee delle venature in tutti i loro particolari.



Naturalmente ogni bambino ha i suoi tempi e i suoi modi nell'affrontare un esperienza come questa.
Nel caso dei miei 2 splendidi allievi Nicolò (il + piccolo) si perde nelle linee, non ha fretta, sorride e annuisce quando gli faccio notare che la sua parte sinistra a provato a fare come vuole facendogli ripetere alcuni segni biforcuti anche dove non c'erano, Martino è più immediato, concreto ed efficiente, mentre il fratello completa il disegno della foglia lui ha già finito, così usando delle lastre rigide di plastica trasparente lascio che scopra la meraviglia di "copiare dal vero" facendogli ritrarre la sua mano in una posizione difficilissima.



OSSERVAZIONI PERSONALI
Ero un po' titubante quando Giovanni e Valentina mi hanno chiesto di tenere degli incontri con i loro figli contemporaneamente perché ho avuto molte esperienze con situazioni simili in cui la competizione tra fratelli, le gelosie latenti e le tensioni famigliari impedivano ad ogni bambino di concentrarsi sul lavoro senza avere timore di essere schernito o giudicato.
Questi due ragazzi però mi hanno, come mi accade spesso, dimostrato che mi sbagliavo. Loro lavorano con intenzioni diverse ma mai li ho veduti rivolgersi l'un l'altro cercando di prevaricare o giudicare.
Apro a questo riguardo una brevissima nota sui risultati costruttivi della scuola famigliare (perché i ragazzini in questione vengono appunto da tale esperienza) mi rivolgo a coloro che obbiettano sulla possibilità di avere un rapporto sereno e costruttivo essendo contemporaneamente genitori ed insegnanti, fratelli e compagni di scuola
pregiudizi
soltanto pregiudizi.
Come in tutte le cose importanti di questo mondo è l'amore che conta, solo l'amore.