mercoledì 22 settembre 2010

MAL DI PANCIA

Che dirvi, oggi Olmo accusa mal di pancia quando lo svegliamo per andare a scuola.
Sarà un indisposizione? Gli è venuto anche un orzaiolo in un occhio, sarà un caso, certo è che ieri ha fatto un mucchio di compiti, per grammatica ha dovuto ricopiare una marea di appunti su nomi, aggettivi, verbi ... poi ha riportato sul diario una comunicazione con i risultati della prima verfica di inglese 53/100. Lui non si lamenta, ci racconta delle battute di un amico che in classe sfida l'autorità delle insegnanti, della macchinetta delle merende che ruba il resto ai bambini, della prof che quando urla "zitti!" sbatte i piedi proprio come una bambina viziata.
Ma intanto al ritorno da scuola, in queste splendide giornate di fine settembre, tardiamo un po' a vederlo seduto a pranzo.
Quando varca il cancello si toglie zaino, scarpe e calsetti e s'arrampica in cima al salice piangente, si siede sull'incrocio più alto e allarga le braccia.
"Che fai?"
"Ascolto il vento, finalmente quì c'è un po' di pace!"
Qualche giorno fa il bambino mi ha detto che, interrogato sui continenti, non aveva risposto correttamente e che la prof. di fronte ai compagni se ne era uscita con:
"Certo questa scuola familiare è un po' superficiale!"
Ci sono andata a parlare.
Anche perchè la tipa "aveva fatto piangere 2 bambini" il giorno prima chiedendo a tutti di presentarsi con nome cognome luogo di provenienza scolastica, pregi che si riconoscevano e difetti che avevano.
Quando con garbo le ho spiegato che ero al corrente del commento sulla scuola a casa e che commenti del genere erano deleteri ha negato le parole dette da Olmo replicando con tono alterato:
"Non è vero! Andiamolo a chiamare e chiediamoglielo!"
Con tutta la pazienza che ho e mantenendo la calma le ho detto che forse sarebbe stato imbarazzante coinvolgere il bambino in un confronto poliziesco e che, anzi, era il caso che ne avessimo parlato tra noi per trovare una soluzione che tutelasse la felicità del ragazzino.
I toni sono rientrati e alla fine ha ammesso che "forse" aveva accennato ai metodi diversi che si riscontrano in classe dato che i bambini di 1° vengono da scuole diverse, ma che mai aveva fatto accenno alla scuola familiare.
Mi ha chiesto se il bambino aveva problemi a parlare di se, dato che in un compito scritto dal titolo "parlami di te" si era limitato a dati anagrafici e poco altro concludendo il testo con la frase "non amo parlare di me". Le ho fatto notare che per lui vedere due compagni in lacrime era stato particolarmente triste e che poteva essere che si fosse un pochettino chiuso. Lei ha alzato di nuovo la voce e mi ha detto "Signora, io non ho costretto nessuno a dire ciò che non volevano, a volte succede che si tocchino tasti emotivi di cui non siamo a conoscenza (d'altra parte i primi giorni non conosciamo i ragazzi) ma loro possono dire ciò che vogliono" E a questo punto mi ha letto tutte le affermazioni fatte dai bambini quella mattinata,che lei aveva trascritto su un quaderno.
Piccole parole spaurite su se stessi.
Ho cercato di fermarla dicendole:
"non c'è bisogno che me le legga, non mi riguarda, non dovrei ascoltare cose che un bambino non voleva raccontare proprio a me" ma ... lei era partita per la tangente.
Alla fine mi ha chiesto di darle dei consigli sul carattere di mio figlio, ero stanca, le ho risposto che bastava guardarlo, parlarci, Olmo è un bambino talmente trasparente ... Allora mi ha detto che in questi giorni erano tutti rimasti colpiti dal grado di attenzione che il ragazzino riusciva a tenere per 5 ore di seguito, con interventi e domande, "sembra assetato di sapere" mi ha detto "noi credevamo non riuscisse a stare seduto per tanto tempo visto il tipo di scuola fatto".
Mi parlava di mio figlio, di come era già amico di tutti, della sua allegria e dell'attenzione che presta ad ogni cosa.
"Si fida di voi"
Avrei voluto dirle:
"Si fida di loro"
mi dicevo uscendo dalla sala professori diretta all'auto, "Teniamoci in contatto!" mi ha urlato la prof in piedi sulla porta, sono passata vicino alla macchinetta che ruba i soldi ai bambini, dentro c'erano le solite porcherie che avvelenano i nostri figli, ho guardato l'orologio, tra poco suonerà la campanella, meglio non essere quì ho pensato.
Meglio non essere quì!
Penso ancora mentre vi scrivo questo resoconto.

domenica 19 settembre 2010

TESTIMONIARE le ESPERIENZE

Questo incredibile strumento che è il computer con l'ausilio di una macchina fotogragica digitale sono stati i miei compagni in questi anni di scuola familiare.
Quando si faceva un esperimento, si viveva un avventura o si costruiva qualche cosa con Olmo, io fotografavo, poi (mentre lui era impegnato a fare merenda o un esercizio) montavo le foto con un testo aperto e lo stampavo.



Lui inseriva poche parole ma l'avventura veniva "documentata" ed era un modo per capire
a che serve scrivere.

SPUNTI di SCRITTURA (1° anno)

Olmo non amava scrivere.
Queste sono alcune idee per stimolarlo:
Incollare su un foglio delle immagini "assurde " e chiedergli di spiegarmele



cominciare una storia lasciando degli spazi in cui lui poteva scrivere o disegnare il seguito



come potete vedere anche io facevo errori, che lui correggeva con soddisfazione, tanto che , qualche volta lasciavo delle pergamene scritte da me e piene zeppe di errori, io magari avevo da fare, così il bambino per compito mi doveva correggere. Quando tornavo mi faceva vedere quali e quanti errori avevo fatto, Era infallibile, non me ne faceva passare neanche uno e intanto ... imparava.

i dettati (1° anno)

Che noia i dettati, a meno che...
non si detti una barzelletta




oppure un indovinello (aspettando che il bambino trovi la soluzione)




come vedete dalle pessime immagini che ho allegato in alcuni casi non usavo fogli con righe o quadretti cercando di seguire le indicazioni di quel gran genio di Steiner, il quale suggerisce che il bambino trovi da solo "l'equilibrio" nella scrittura (a ragione, perchè questo è un esercizio di autodeterminazione magnifico), andare dritti (per intenderci) ma ... mio figlio mi chiedeva la riga, perciò spesso lasciavo che scrivesse su fogli a righe o a quadretti.
Indovinelli e barzellette (per voi che smanettate su internet) ne trovate un infinità.
Mio figlio si divertiva molto ad anticipare il finale delle barzellette o passava del tempo per trovare le risposte agli indovinelli, così i dettati erano un po' meno passivi.

ESERCIZIO DI SCRITTURA (1° anno)


Prendi dei giornali usati (quotidiani o riviste)
Ritaglia tutte le paroline che rispondano alla domanda
CHI?
Metti questi soggetti in una busta (in una scatola o altro)
con fuori scritto chi?
Poi fai lo stesso con
Dove?
Cos’ha fatto?
Cosa ha detto la gente?
Fai pescare al bambino nell’ordine le frasi, lascia che le incolli in un foglio ponendo una certa distanza fra una frase e l'altra,
ora dovrà collegarle fra loro formando una storia.

venerdì 17 settembre 2010

STORIA DI ODORI



Per prima cosa abbiamo trovato delle bottiglie di plastica bianche.
poi siamo andati a cercare in casa e in giardino delle cose che odorassero:
una foglia di noce
della salvia
the
cipolla
caffè
noce moscata
Le mettiamo in 6 bottiglie e chiudiamo, ma nel tappo abbiamo fatto un foro, così quando schiacciamo esce l'odore ma non vediamo che c'è dentro.
Ora il bambino sente un odore per volta, prima per indovinare qual'è, poi (dopo che ho mescolato le bottiglie) mi dirà per ogni odore una sensazione.
Io scrivo quel che dice, frase per frase, odore per odore esce fuori una poesia,
LA POESIA DEGLI ODORI.

1) SONO NELL'ALBERO
2) CON IL CUORE TRISTE NELL'ISOLA IMMAGINARIA
3) IN UN EQUILIBRIO PERICOLOSO
4) E' PARADISO
5) DIPINGO UN QUADRO A SGHIZZI
6) MA IL MIO E' UN AMORE DISTRUTTO

lo so' che è un po' triste, ma il bambino questo diceva e ha intitolato la poesia
"UN AMORE SPEZZATO"

OLMO GRAFIA

la prima mappa geografica l'abbiamo fatta dell'isola di OLMO




L'ho fatto sdraiare su un foglio di carta da pacchi e ho disegnato la sua sagoma.
Poi ho proposto un ipotesi al bambino
SE TU FOSSI UN ISOLA?
Ci sarebbe acqua intorno, ma ci sarebbero sorgenti interne?
Il bambino ha colorato un fiumiciattolo d'acqua salata che usciva dagli occhi.
uno dalla bocca e dal pene e poi ha indicato le zone "umide", quelle sudate.
Abbiamo individuato gli AMBIENTI:
Capelli=bosco
Mani=spiaggia
Piedi=paludi ecc...
In ogni ambiente Olmo ha dipinto terra, rocce, alberi, sabbia.
Ha colorato il mare, più scuro lontano dalla costa e piu chiaro vicino a lui.
Abbiamo individuato zone desertiche, vulcani e campi coltivati poi, dopo averli ritagliati da riviste a colori, abbiamo introdotto gli animali.
Infine ho insegnato ad Olmo a fare una barchetta di carta, con quella è cominciata una storia-avventura fatta da un esploratore che sbarcava sull'isola.
C'è stato così tanto da fare che abbiamo lavorato per 3 ore senza accorgerci del tempo che passava.

Gioco per scrivere (con Olmo lo facevamo in 1°)

Proprio ora che la scuola familiare sembra un ricordo lontano arrivano degli amici che hanno deciso di praticarla con le loro bimbe.
Mi chiedono del materiale, lo trovo per loro e anche per voi.
Olmo non amava scrivere così provavo con cose divertenti come
la SCRITTURA ALFABETICA ACROFONICA
che sembra chissà che ed invece vuol dire che ogni simbolo rappresenta il primo suono del suo nome, vi faccio vedere un esempio:






prima disegnava lui e io indovinavo scrivendo la parola, poi toccava a me disegnare e a lui scrivere

giovedì 16 settembre 2010

MIO FIGLIO VUOLE ANDARE A SCUOLA



Questa foto l'ho fatta ad Olmo nel suo primo giorno di scuola media statale.
Come è andata ?
Benissimo, il bambino è partito raggiante e tornato splendente.
Racconta aneddoti divertenti:
"Sai mamma ci dobbiamo alzare tutti in piedi e dire :"BUONGIORNO" se entra qualcuno in classe, solo che la porta è dietro all'insegnante e lei spesso non vede chi entra e fa una faccia quando ci alziamo tutti senza (apparente) ragione, da ammazzarsi dalle risate."
Oppure:
"Ho riportato un foglio, dovete firmare e ci chiedono 25€ per le spese della scuola, io direi di dargliene 50€ a questi che so' proprio bravi!"
Devo dire che in questa scuola media hanno fatto 3 giorni di inserimento con escursioni, cacce al tesoro e giochi per far conoscere i bambini fra loro e fargli conoscere la scuola.
Noi a casa ascoltiamo e (a volte) aspettiamo che il bambino entusiasta se ne sia andato per comunicare tra noi le nostre perplessità su modi che consideriamo assurdi ma che a lui sembrano non pesare tipo:
si va al bagno solo alla seconda e quarta ora?
gli fanno fare degli interventi in piedi di fronte a tutta la classe facendo domande personali (2 bambini in classe di Olmo hanno pianto confessando in pubblico gravi problemi familiari):
Ma !
In famiglia comunque siamo felici di vederlo felice.
Io credo che questa è una prova di rispetto che dobbiamo affrontare con serenità accompagnando (come abbiamo sempre fatto) il bambino in questo nuovo percorso che ha scelto personalmente.