giovedì 31 maggio 2012

INFO esami

un' amica mi ha postato su fb questo lavoro, io l'ho trovato interessante ve lo passo così come l'ho ricevuto
Alcune Domande Importanti


Ogni aprile, per chi ha scelto di praticare la scuola famigliare, arriva il momento di dover fare richiesta per l'esame di idoneità per i loro figli.
Questa procedura di dover fare richiesta per l'esame di idoneità è conosciuta a tutte le famiglie che hanno scelto di seguire personalmente l'educazione dei loro bambini invece di delegare quest'obbligo e diritto allo Stato, anche se in maniera disuguale da distretto in distretto scolastico. Ci sono Dirigenti Scolastici che accettano un colloquio informale con studente e genitore, altri che accettano di visionare un portfolio dei lavori fatti dal bambino, invece ci sono altri Dirigenti che obbligano a sottoporre il bambino o la bambina ad un'esame d'idoneità ogni anno della durata di 2 a 4 giorni con la presenza di 6 insegnanti.
Un'attenta lettura dei vari decreti ministeriali, e la costituzione e i suoi articoli aggiunti, e prendendo in considerazione l'importanza che un circolare deve garantire la legittimità legale degli atti che prescrive*(vedi nota alla fine), si capisce chiaramente che è legittimo chiedere, in qualunque anno, un'esame di idoneità per formalizzare la carriera scolastica (rispettando l'eta' anagrafica del bambino/anno scolastico) ma non e' MAI obbligatorio.
Infatti, risulta che e` almeno dal 2008 che le circolari vorrebbero imporre un'interpretazione assai diversa, considerando obbligatorio l'esame annuale di idoneità per coloro che scelgono l'istruzione parentale per i loro figli.
Questa procedura è affermato di anno in anno dalle circolari ministeriali che lo sostengono "ai sensi dell'art.1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005".
Questo decreto legislativo, tra altre cose, semplicemente riafferma il diritto costituzionalmente garantito dei genitori di ricorrere all'istruzione privata o familiare per l'assolvimento legittimo del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione e il cui articolo 1, comma 4, pone per l'esercizio di questa scelta l'unica condizione che i genitori, o chi ne fa le veci, devono annualmente dimostrare di averne le capacità tecnica ed economica.
Eppure la circolare del 2008 afferma con citazione di questo decreto legislativo che i studenti proveniente da istruzione parentale sono obbligati ogni anno di sottoporsi ad esame di idoneità:
"Gli alunni provenienti da istruzione familiare, qualora non si iscrivano ad alcuna scuola statale o paritaria, sono obbligati, ai sensi dell'art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, a sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità per la classe successiva a quella corrispondente all'anno di corso per la quale sono stati istruiti, nei limiti di età prescritti dal precedente comma. Per contro, gli alunni che frequentano scuola non statale e non paritaria hanno l'obbligo di sottoporsi ad esame di idoneità solamente nel caso in cui intendano iscriversi a scuole statali o paritarie, nonché al termine della scuola primaria per il passaggio alla scuola secondaria di I grado."
Invece se guardiamo una circolare ministeriale del 7 febbraio, 2006, Prot.n. 1147 vediamo che anch'essa interpreta l'art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, ma in maniera completamente diversa e a mio avviso, corretta:
"Ciò premesso, si chiarisce ulteriormente che l'istruzione possa essere impartita, in piena legittimità e quindi in regime di non sanzionabilità, oltre che nelle scuole statali e paritarie anche attraverso i genitori o chi ne fa le veci o con la frequenza di scuole private non paritarie. Ovviamente da ciò non discende che le scuole interessate rilascino titoli di studio aventi valore legale che sono di esclusiva competenza delle scuole statali e paritarie. E' del tutto evidente che la certificazione del percorso scolastico, secondo le scansioni previste dall'ordinamento, non può che essere rimessa ad un accertamento da operare mediante esami di idoneità gestiti esclusivamente da scuole statali o paritarie. Da questo punto di vista appare, altresì, evidente che la formalizzazione della carriera scolastica degli studenti interessati soggiace al superamento dell'esame di idoneità stesso. 
A maggior ragione l'esame di idoneità si rende obbligatorio nell'ipotesi in cui l'alunno voglia rientrare nell'ordinario circuito formativo, cessando dalla scuola familiare o dalla frequenza della scuola privata non paritaria. "
Si noti che entrambe citano lo stesso decreto legislativo (cioe' quello del 15 aprile 2005, n.76 di cui ho parlato sopra) che dice in riferimento a chi pratica la scuola famigliare nel articolo 1.4:
" I genitori, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio del diritto-dovere, devono dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli."
Le circolari ministeriali più recenti che parlano di esami di idoneità sono sia la Circolare Ministeriale n.4, prot.n. 240 del 15 Gennaio, 2010/ sia quella n.35, del 26 marzo 2010.
Il primo si legge così:
"b) Modalita` di assolvimento
L'iscrizione e la frequenza della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado costituiscono obbligo. Tale obbligo puo` essere assolto non solo con la frequenza di scuole statali e paritarie, ma anche attraverso l'istruzione familiare. In questo caso, il minore e` tenuto a sostenere, ogni anno l'esame di idoneita`.
Coloro che intendano provvedere in proprio all'istruzione dei minori soggetti all'obbligo di istruzione devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola del territorio di residenza apposita dichiarazione, da rinnovare anno per anno, di possedere capacita` tecnica o economica per provvedervi. Il dirigente medesimo ha l'onere di accertare la fondatezza di tale dichiarazione.
"Il rischio di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione a partire dalla scuola del primo ciclo e' oggi motivo di rilevante preoccupazione; aspetti nuovi dell'evasione scolastica rendono necessaria una vigilanza attenta e continua rispetto all'istruzione famigliare e alla frequenza di scuole non statali e non paritarie (anche con rinnovata attenzione agli esami di idoneita'), nonche' a nuovi fenomeni emergenti legati ai processi immigrazione, allo sfruttamento del lavoro minorile e alle nuove poverta', di cui si hanno evidenze soprattutto nei contesti metropolitani.
Al fine di far fronte a tali fenomeni, l'Amministrazione assicurera' accuratezza nel lavoro di vigilanza e tempestivita' negli interventi, in coerenza con quanto, tra l'altro, previsto dal Regolamento recante norme in materia di adempimento del'obbligo di istruzione (DM 22 agosto 2007)." Poi continua: "I dirigenti scolastici, soprattutto degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, effettueranno le necessarie verifiche, rilevaranno i casi e le ragioni di inosservanza, attiveranno tutti le iniziative e le misure che dovessero rendersi necessarie, ivi comprese le segnalazioni alle autorita' competenti."
Evidenziando così la necessità della giusta vigilanza su eventuali fenomeni di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione.


Il decreto ministeriale citato al interno si trova al indirizzo web


Nella seconda circolare n.35, del 26 marzo 2010, come in quello n.4 citato subito sopra, se prima cita e spiega correttamente quali sono le modalità in cui si possa adempire l'obbligo scolastico, reiterando che con la scelta di adempire l'obbligo tramite l'istruzione parentale: "I genitori, o coloro che ne fanno le veci, che intendano provvedere direttamente all'istruzione degli obbligati, devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione, all’inizio di ogni anno scolastico, alla competente autorità (dirigente scolastico di una delle scuole statali del territorio di residenza) che provvede agli opportuni controlli (art. 111 D.L.vo n. 297/1994; art. 1, comma 4, D.L.vo 15 aprile 2005, n. 76)," e di nuovo, subito dopo asserisce senza alcun riferimento legislativo che i soggetti obbligati a sostenere gli esami di idoneità ogni anno sono coloro che assolvono all'obbligo con istruzione parentale.
Entrambe le circolari rilevano chiaramente l'incoerenza legislative che cerco di delineare in questa lettera.
Ritengo che imporre l'esame di idoneità è una strategia scelta dal MIUR per fare controlli su eventuali fenomeni di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione. Pero la legislazione parla molto chiaramente al riguardo: l'obbligo è assolto se i genitori dichiarano l'intento di adoperare la facoltà dell'istruzione parentale ogni anno presso l'istituto scolastico del suo distretto a gennaio/febbraio lasciando che le competenti autorita` provvedano all'eventuale controllo, senza imporre l'obbligo e senza precisare le modalita' di un'esame di stato. Infatti legislativamente la garanzia dell'assolvimento del dovere all'istruzione avviene attraverso la dimostrazione dei genitori "di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli."
A quel che mi risulta, c'è un'enorme confusione a riguardo dell'utilizzo corretto dell'esame d'idoneità: l'esame di idoneità sarebbe un metodo di misurare il livello di apprendimento che lo studente ha conseguito per poter reinserirlo nella scuola pubblica e suo utillizzo annuale sarebbe un metodo per chi sceglie l'istruzione parentale, o la scuola privata non paritaria a formalizzare la carriera scolastico del studente; invece sembra che lo si sta adottando in modo non legittimato dalla legge per dissuadere l'evasione scolastico, utilizzando poi come prove d'esame quelle stabilite dai docenti dell'istituto presso il quale si sostiene la prova, anche in assenza di richiesta di rientro nella scuola statale. Si tratta quindi di prove in totale aderenza ai programmi ministeriali, fatta salva l'autonomia scolastica dei singoli istituti (ed eventuali sperimentazioni ministeriali approvate) ma senza spazi di autonomia per chi fa scuola familiare, interpretando sempre erroneamente che la scelta dell'educazione parentale se non segue il percorso della scuola pubblica in termini di programmi, sia *evasione scolastica*. Risulta evidente la incongruenza di tale esame per lo studente i cui genitori sono intenti di offrire un'educazione che non segue in maniera precisa il percorso didattico della Scuola Statale anche se gli intenti e obbiettivi possono essere simili.
E` condivisibile che la garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione deve essere accertato (come da legge) anche annualmente, ma queste modalità andrebbero ripensate.
Si giunge poi all'assurdo che le medesime scelte didattiche siano accettabili per scuole private - quindi lo stato stesso riconosce che sono ammissibili e nell'interesse del minore - ma non lo siano in un regime di scuola familiare.
Sicuramente è auspicabile un controllo annuale sia per giustezza che per legge per accertare che il bambino è effettivamente seguito, educato, istruito e che non è mandato a lavorare a cottimo, ne maltrattato, ne abusato. Ma le strategia per poterlo effettuare sono tanti e andrebbero concordate caso per caso senza imporre al bambino e agli stessi commissari e dirigenti scolastici delle prove d'esame rigide, che non valorizzano il lavoro svolto ne offrono un'esperienza formativa al bambino.
Se, come diversi legali ai quali mi sono rivolto mi hanno confermato, l'obbligo di sostenere un esame di idoneità non sussiste legislativamente per chi sceglie di adempire l'obbligo scolastico tramite l'istruzione parentale e non intende fare lo studente rientrare nella scuola statale/paritaria per l'anno successivo, si può altrettanto concludersi che è legittimato dalla legge un'eventuale decisione dalla famiglia di non adoperare la facoltà di "richiedere l'esame di idoneità."
Vorrei avere una conferma sui seguenti punti:
Se si rinuncia a fare domanda per l'esame di idoneità e quindi non si sostiene l'esame, quando si vuole rientrare nel percorso scolastico o è giunto il momento per sostenere l'esame di licenza media, le requisiti di ammissione sono come è scritto nel circolare ministeriale n. 35, del 26 marzo 2010?
"L’iscrizione agli esami di idoneità per le classi seconda, terza, quarta e quinta della scuola primaria e per la classe prima della scuola secondaria di primo grado é consentita a coloro che abbiano compiuto o compiano, entro il 31 dicembre 2010, rispettivamente, il sesto, il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo anno di età (art. 4, comma 8, O.M. n. 90/2001).
L’iscrizione agli esami di idoneità per le classi seconda e terza della scuola secondaria di primo grado é consentita (art. 11, comma 5, D.L.vo n. 59/2004):
- a coloro che abbiano compiuto o compiano, entro il 30 aprile 2010, rispettivamente, l'undicesimo e il dodicesimo anno di età e che siano in possesso del titolo di ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado,
- nonché a coloro che abbiano conseguito il predetto titolo, rispettivamente, da almeno uno o due anni. "
Se invece decidiamo di rinunciare alle idoneità a livello di scuola secondaria di 1 grado, possiamo chiedere di sostenere l'esame di licenza media solo al compimento dei 16 anni, o anche a 14 pur non avendo l'ammissione alla classe terza della secondaria di 1 grado (sempre come descritto nel circolare ministeriale n. 35, del 26 marzo 2010)?
E' ammissibile che uno studente che riceve la sua educazione tramite l'istruzione famigliare scelga di sostenere l'esame di licenza media ai compimento dei 16 anni se i genitori ritenessero giusto così?
E se lo studente non ha bisogno della licenza media ma vorrebbe invece accedere alla scuola secondaria di 2 grado e in particolare alla classe corrispondente alla sua età, quali sono le norme che si applicano?
E` altrettanto importante stabilire quali sono gli obblighi reali del Dirigente Scolastico, visto che sia il decreto legislativo n. 76/2005 sia le ultime circolari parlano di "opportuni controlli" e "eventuali verifiche", se il Dirigente Scolastico è libero di scegliere le modalità
-per controllare le capacità tecniche o economiche dei genitori
-per controllare l'adempimento dell'obbligo scolastico
Altro punto importantissimo stabilire, qualora lo studente vorrebbe un'esame di idoneità anche se non intende rientrare nella scuola statale/paritaria, quali siano i parametri concesso al Dirigente Scolastico per quest'esame? Spesso quando si sceglie di non delegare il diritto/obbligo di educare i propri figli allo Stato lo si fa perché vorrebbe continuare a lungo termine, adoperando metodologie che sono spesso in contrasto diretto a quello utilizzato dalla scuola statale. Sarebbe di enorme aiuto per le commissioni d'esame avere chiarezza quando si trovano di dover valutare percorsi scolastici distinti dal programma ministeriale della classe corrispondente.
Quali sono i criteri e i margini di autonomia della commissione e del dirigente di una scuola statale nel preparare una prova d'esame di idoneità?
E nel decidere una procedura di valutazione e docimologica?
Come si potrebbe scrivere il verbale relativo a una prova d'esame del genere, a tutela di tutti e senza incorrere in dichiarazioni false o impugnabili ma enunciando i fatti:
-la scelta di un curricolo distinto da quello ministeriale (che non è stato sottoposto ad approvazione ministeriale semplicemente perché tale opzione non è prevista )
-il desiderio di continuare di adempire l'obbligo scolastico tramite l'istruzione parentale
-la necessità di un'esame che mostra l'idoneità per proseguire con il programma personalizzato.
Ringrazio in anticipo chi prende in considerazione questi riflessioni importanti e delicate.

27 commenti:

  1. grazie luisa per aver postato questo: l'ho scritto io :) e voglio tanto che si divulga. Ho ottenuto tramite questa lettera la raccomadazione dal ispettore tecnico del dirigenza scolastica regionale (di piemonte) a torino di NON fare esame, visto che seguiamo un approccio completamente opposto a quello Ministeriale. (ho postato lo scritto l'altro ieri) qui:
    http://apprendimentonaturale.blogspot.it/
    e appena ho tempo scriverò cos'è successo (tutto positivo!). Noi non facciamo piu esami finche lo decidiamo noi, con la "benedizione" del dirigente scolastico.
    xxmelissa

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  2. mi piacerebbe conoscere il modo che è arrivato su FB, io non l'ho pubblicato, e vedo che arrivano diverse sguardi da fb (mai successo prima!) ma non sono pratica su fb. sono feliccissima che gira, e che viene usato da altri (senza mio nome) ma mi piacerebbe che viene riconosciuto che l'ho scritto mentre gira...bho forse è chiedere troppo al giorno di oggi?

    xxmelissa

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  3. ho notato che manca la nota alla fine (c'è un asterisco in alto, evidenziato in giallo)
    eccolo qui:

    *E` generalmente risaputo ormai che una circolare ministeriale non può impugnare a terzi ciò che la legge non dice. Ciò appare quanto mai condivisibile visto il diverso percorso formativo di tali tipi di atti, per cui è lecito ritenere che non possano creare precetti oppure imporre condizioni o concedere ammissioni non contenute nella legge. Nel saggio dal titolo "Le Circolari e l'Ordinamento Giuridico," l'autrice, la dott.ssa Silvia Nicodemo, dichiara: "avendo carattere interpretativo e non normativo, prive di rilevanza esterna, non sarebbero impugnabili da parte dei terzi." Dice inoltre che la circolare ministeriale "potrà avere contenuto interpretativo, contenendo istruzioni, che avranno rilevanza secondo i principi applicabili ai rapporti tra funzionari amministrativi, obbligando il destinatario in quanto riproduttiva ed esplicativa di norme giuridiche con ciò escludendosene la portata normativa e, conseguentemente, l’obbligatorietà per il contribuente.
Quando non avrà tale contenuto e funzione essa non potrà definirsi propriamente circolare: sarà atto diverso, di volta in volta amministrativo generale o normativo (23), ma per assumere legittimamente questa funzione dovrà essere accompagnato anche dalle garanzie proprie di quegli atti. "
    (http://www.giustiziatributaria.it/abbonati/dottrina3_4-2.html
    e http://www.2la.it/legislazione-e-economia/87-franco-tajani.html
    Inoltre, esistono ormai varie sentenze della Corte di Cassazione che affermano il seguente principio di diritto, come citato dal seguente sentenza, Sezioni unite civili, Sentenza 2, novembre 2007, n. 23031: "Alla luce delle considerazioni svolte può, pertanto, affermarsi il seguente principio di diritto: «La circolare con la quale l'Agenzia delle Entrate interpreti una norma tributaria, anche qualora contenga una direttiva agli uffici gerarchicamente subordinati perché vi si uniformino, esprime esclusivamente un parere dell'amministrazione non vincolante per il contribuente, e non è, quindi, impugnabile né innanzi al giudice amministrativo, non essendo un atto generale di imposizione, né innanzi al giudice tributario, non essendo atto di esercizio di potestà impositiva». Va, pertanto, dichiarato il difetto assoluto di giurisdizione con la conseguente cassazione senza rinvio della sentenza impugnata. La particolarità e complessità della fattispecie giustifica la compensazione delle spese dell'intero giudizio."
    (http://www.eius.it/giurisprudenza/2007/133.asp

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  4. Melissa perdonami, sono tanto ibranata , devo aver copiato e incollato perdendomi un pezzo, su fb l'ha likato controscuola (mi pare) io l'ho trovato interessantissimo e l'ho condiviso anche quì
    grazie per le precisazioni
    e BRAVISSIMA

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  5. no no, no sei imbranata...facilissimo che capita perche essendo la fine dello scritto sembra che non serve il resto...invece è una nota/spiegazione.
    grazie a te per averlo pubblicato, meglio che gira :)
    xxmelissa

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  6. Sì ma la scuola serve al bambino/ragazzo anche per socializzare...altrimenti cresci un sociopatico !

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  7. SALVE ANONIMO!
    Noi che facciamo scuola famigliare ai nostri ragazzi li accompagnamo negli uggiosi pomeriggi d'inverno a fare attività socializzanti, Olmo aha fatto Karate per 6 anni, è stato iscritto a corsi pomeridiani d'inglese, ha un giretto di amici con cui si incontra abitualmente e, veramente, socializza, perchè vedi, caro anonimo, se si analizzano i tempi scolastici ci si accorge che di momenti socializzanti (dove cioè il bambino impara a relazionarsi con i coetanei) ce ne sono ben pochi tra le 4 mura di una classe, se togliamo la ricreazione rimangono lunghe ore di monopolio dell'adulto che regolamenta con tempi e modi stabiliti dalla scuola o dall'adulto stesso la vita del bambino. Caro Anonimo vorrei farti conoscere mio figlio e alcuni dei bambini che conosco e che hanno frequentato per anni la scuola famigliare, dovresti proprio farla questa esperienza, ti accorgeresti che sono in grado di relazionarsi con coetanei e adulti esattamente (se non meglio) come un qualsiasi altro bambino scolarizzato.Inoltre ci sono fior fior di studi fatti in America (dove la scuola famigliare è presente da molti anni e si sono potuti fare studi e statistiche sulla capacità di integrazione dei bambine che vengono dalla scuola famigliare, su come si sono integrati da grandi nella società) ch se ti interessa ti posso ritrovare.
    Esci dall'anonimato e contattami mi farebbe piacere sfatare i tuoi pregiudizi con un bell'incontro.

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  8. Salve e complimenti per il vostro lavoro di genitori(che penso comprenda anche il ruolo educatori-istruttori.
    Sono la mamma di un bimbo di cinque anni in fase di decisione: vorrei anche io poter istruire mio figlio a casa, ma da "sola economicamente" è possibile?
    Ho molta esperienza di bambini e apprendimento e sono laureata...aspetto consigli e suggerimenti da chi ha percorso o sta percorrendo la via dello studio privato.

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  9. ECONOMICAMENTE è TUTTO UN RISPARMIARE!
    vIA LO ZAINO, I LIBRI OBBLIGATORI, I VESTITINI ADEGUATI, LA MERENDA E IL TRASPORTO CON MEZZI PUBBLICI O PRIVATI, SE HAI UN PC COLLEGATO A INTERNET IL MATERIALE LO TROVI LI, oppure (che è ancora più bello) cominci a scoprire il magico mondo delle biblioteche pubbliche, degli amici ecc...
    l'unica cosa che ti serve (e quì mi ripeto) è il piacere di passare la mattinata con tuo figlio e imparare con lui.
    Poi il pomeriggio dedicare un po' di tempo a farlo socializzare, facendo visite ad amici, giochi e pratiche sportive in gruppo fa sempre bene.Vedrai è moooolto + semplice che fare la mamma "normale"

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  10. Condivido in pieno la risposta di Maria Luisa! Dal punto di vista economico è un risparmio incredibile: non dimentichiamoci anche dei quintali di fotocopie che sono solitamente le famiglie a dover pagare! O le attività e i laboratori - a pagamento - di dubbia utilità.
    Dal punto di vista umano è un'avventura bellissima, anche se non priva di difficoltà (che provengono spesso dal mondo esterno, dalle reazioni di molti).
    Forse però Anonimo con "sola economicamente" intendi dire che tu lavori e non puoi stare a casa con il bambino?

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  11. Una nota a completamento di questo interessante post sulla burocrazia - come al solito confusa e complessa - relativa agli esami di idoneità.
    Una dirigente scolastica cui mi ero rivolta per avere maggiori informazioni mi ha mandato il testo di una recente circolare che, di conseguenza, integra e sostituisce quella del 2010. La circolare è del dicembre 2012 e al paragrafo 2b) "Modalità di assolvimento" dice: "Coloro che frequentano una scuola non statale e non paritaria hanno l’obbligo di
    sottoporsi ad esame di idoneità nel caso in cui intendano iscriversi a scuole statali o
    paritarie. Inoltre tutti gli obbligati sono tenuti a sostenere l’esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione."
    Ecco il link alla circolare:
    http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/4087c44a-5b20-48e5-89e0-16c2f5e80542/CM96_12.pdf

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  12. Buonasera,
    sono una ragazza di 22 anni, non ho figli, ecc... però vorrei farvi una domanda: cosa insegnate ai vostri bambini? Quali materie? Con quali programmi e metodi? Come istruite da un punto di vista pratico i vostri fanciulli?
    Grazie per la risposta

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  13. ALLA RAGAZZA DI 22 ANNI
    c'è un ampio margine di autonomia in questa scelta
    io ho sempre scaricato i programmi ministeriali e mi sono attenuta a questi
    naturalmente gli argomenti guida venivano analizzati con digressioni proprie dell'interesse del bambino
    o con preferenze di entrambi
    i metodi?
    quelli + divertenti e vicini alle caratteristiche di tuo figlio
    adesso che siamo in 3° media ad esempio, internet la fa da padrone, giochi interattivi, film o video, insomma tutto quello che riusciamo a trovare nel web + tante esperienze umane che inseriamo nei nostri programmi insomma ... uno spasso ahahahahahah!

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    1. Ciao María Luisa!.
      Oggi ho scoperto il tuo blog: stupendo! Io vivo in Spagna e ho due figlie, una di 7 mesi e una di 6 anni che frequenta l'equivalente della prima elementare. Ho deciso peró di cambiare e di optare per la scuola famigliare. Dato che in Spagna é illegale (gosh!) sposteró la residenza in Italia a casa deidad miei e vivremo a cavallo dei due paesi. Ti seguiró la con curiositá e affetto. Un abbraccio !

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  14. ciao a voi, mi si sta aprendo un mondo nuovo anch ese non per scelta ma...necessità. mio figlio non è in grado di affrontare la propria presenza in una classe e l'isituto di consiglia l'istruzione parentale per nn far perdere l'anno di 1° media. quello che non comprendo , e chiedo lumi a voi se potete,è spigarmi in cosa e come consista l'esame a fine anno per considerare "passata" la 1° media. grazie a chi mi potrà illuminare... ciao

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  15. dimenticavo: noi siamo della prov di Torino, se qualcuno è di queste parti ed ha voglia e piacere di parlare con me e mia moglie di queste problematiche...: ben venga!!!

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  16. A pICKWICK, io in 2° media ho fatto così: ho preso dagli insegnanti dell'istituto dove Olmo aveva frequentato la 1° media, i programmi. Lui ha studiato con noi a casa, poi la preside ha formato un gruppo di docenti che si sarebbero occupati dell'esame di Olmo. Mi ha comunicato una data per gli sritti e gli orali, io ho accettato la data. Olmo ha preparato una tesina in cui trattava un argomento per ogni materia, questa è stata la guida per l'esame orale (ma alcuni prof. hanno fatto anche domande al di fuori della tesina), ha sostenuto un esame scritto di Italiano (tema e una scheda di grammatica con analisi logica e grammaticale) un esame scritto di matematica (espressioni e un problema e una scheda di geometria) e poi le altre materie solo orali. Il tutto è durato più o meno 3 ore. Ci hanno fatto poi attendere una trentina di minuti per comunicarci i risultati del loro scrutinio.

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  17. Gentilissimi sono la mamma di un bambino di 8 mesi e vorrei intraprendere questo percorso educativo a domicilio.
    Nonostante sia un medico specializzato e che ha fatto pure un anno di liceo in USA non ho capito benissimo quale sia l'obbligo di esami per elementari e medie. Mi pare di aver intuito che dipenda dal distretto scolastico di appartenenza ma, se un distretto rifiuta la richiesta di educazione parentale dichiarando che non ne ho i requisiti come posso comportarmi? vivo a Villafranca di Verona (fui la prima nel mio liceo a fare un anno all'estero)e non penso ci siano altre famiglie che vogliano intraprendere il mio percorso in zona. Potete aiutarmi con maggiori informazioni? è mai capitato che un bambino non superasse gli esami di doneità proposti dalla scuola?Se ho capito sono obbligatori, ad oggi, gli esami di 5 elementare e quelli di 3 media, ma qualcuno parla anche di 1 e 2 media se non adirittura di un esame per anno alle elementari. La mia esperienza educativa scolastica è terribile, terrificante, per violenze fisiche che psicologiche che ne hanno accompagnato più o meno tutto il percorso. Voglio evitarlo a mio figlio ma voglio se possibile donargli la serenità che merita nell'imparare . Vorrei però ovviare alle cattiverie degli insegnanti che si "vendicano " del non essere andato a scuola durante agli esami di idoneità... di questo si sono terrorizzata.Potete aiutarmi e tranquillizzarmi sotto l'aspetto esami? Io sono un medico mio marito lavora in banca ed è laureato in economia e commercio, mia madre è prof. di lettere in pensione con un trascorso di insegnante alle scuole magistrali e mio padre un veterinario che ha insegnato alla scuola agraria.A 10 anni soffrivo di Ulcea gastrica per via della scuola Italiana. Se qualcuno di voi ha qualche altra esperienza pratica sugli esami di idoneità quando come e il loro obbligo e poi quale domanda compilare perchè il distretto accetti l'educazione famigliare-parentale ...vi prego fatemelo sapere , sono Monia Gabaldo, mi trovate su FB o e-mail moniagabaldo@gmail.com

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    1. Ciao, a Verona hai la più importante scuola libertaria d'Italia: la Kiskanu!
      Anche se vuoi fare scuola familiare, potresti darle un'occhiata e farti dare qualche consiglio anche da loro che magari conoscono altre famiglie della zona che fanno istruzione parentale. Noi siamo una scuola familiare da quasi due anni (ora "siamo" in prima media) e se vuoi fare due chiacchiere con noi ne saremo felici. Il nostro blog è http://scuolaiqbalemalala.wordpress.com/
      In bocca al lupo!

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  18. sono Monia Gabaldo ho trovato questo sito...piuttosto inquietante pensare che ogni anno io debba far fare uno stupido esame a mio figlio per dimostrare che impara...quando so perfettamente cosa imparano a scuola.
    http://www.istruzione.it/urp/istruzione_parentale.shtml

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  19. COMPLIMENTI VIVISSIMI E SINCERI!!! ti ammiro e ammiro tutti coloro che hanno scelto l'istruzione parentale...sono stata un anno e mezzo all'estero e i miei figli hanno frequentato una scuola che non vale...adesso che siamo tornati in Italia mi sono informata sulla possibilità della istruzione parentale...Quello che non ho trovatoscritto chiaro nelle leggi e' le definizione di Requisiti Tecnici...io ho un diploma di maturità...non ho trovato nessuna specificazione di definizione di requisiti tecnici...anzi ho trovato un parere di un legale che dice che non esiste una definizine di requisiti tecnici...e che nel caso il dirigente crei problemi..illegale consiglia di rimanere fermi nella posizione in quanto non esistendo le definizioni di requisiti tecnici....tu conosci dei genitori che fanno scuola ai propri figli , scuola media, e che non sono laureati? ...sono un po' spaventata dalla burocrazia...TI RINGRAZIO IN ANTICIPO !!!!!

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    2. Eccoci qua! Io non sono laureata, mentre il mio compagno è ingegnere informatico. Facciamo scuola familiare da due anni, ormai e nostro figlio ha 12 anni appena compiuti (quindi tecnicamente è in prima media).
      No, non esistono requisiti tecnici e non possono impedirti di fare scuola familiare. Possono chiederti titolo di studio, chi si occuperà dell'educazione e addirittura reddito ISEE (se dichiari che pagherai qualcuno per fare scuola ai tuoi figli), ma non possono dirti di no. Quella che alcuni chiamano erroneamente "richiesta per istruzione parentale" (così sono i moduli delle segreterie scolastiche), in realtà è una semplice "comunicazione" (così la definisce la legge!).
      Coraggio: è un'avventura bellissima. E se hai bisogno di altre info, puoi venirci a trovare: siamo la Scuola familiare "Iqbal e Malala" di Ravenna :-)

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    3. Dimenticavo il link ;-)
      http://scuolaiqbalemalala.wordpress.com/

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  20. salve ragazzi ancora non ho capito se posso iscrivere o meno, ovviamente richiedendo l'esame di idoneità al Dirigente scolastico, mia figlia alla seconda classe che compie 6 anni a Maggio,
    Ringrazio anticipatamente chi risponde e mi da il riferimento normativo giusto della legge

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  21. Buongiorno, dopo aver cambiato tre scuole in due mesi a causa di bullismo da parte di compagni e atteggiamenti umilianti da parte di alcuni insegnanti, ho optato anch'io per l'istruzione parentale. Mio figlio dovrà quindi sostenere l'esame di idoneità alla seconda media. Però organizzativamente mi appoggerei a una struttura che dà ripetizioni private e accompagna i ragazzi all'esame: soluzione non economica ma per me necessaria. In una di queste "scuole", frequentate da adulti e ragazzi molto grandi, verrebbe istruito da uno o due docenti, due ore piene al giorno per 5 giorni alla settimana, per corca 6 mesi...secondo voi è sufficiente? E' vero che due ore di istruzione individuale sono più efficaci di 5 in un'aula di scuola? Sono di Milano, se qualcuno ha già fatto questa esperienza mi farebbe piacere avere informazioni, grazie!

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  22. Buona sera vorrei sapere come devo fare x l'istruzione parentale per mia figlia ( ha la paralisi celebrale ) che dovvra fare la prima media ,in quanto il presside mi ha detto che ci vuole un diploma per poterlo fare,io non vorrei mandarla proppio a scuola in quanto la bimba non parla e porta ancora il pannolone e molto probabilmente sarebbe umiliata dai compagni grazie Ileana

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