venerdì 6 ottobre 2017

Ho conosciuto un bambino cieco che piange se dici MATEMATICA



Ora, neanche a me piace la matematica, però non piango più.
Alex è un ragazzino di 7anni, frequenta la seconda elementare, è molto intelligente, empatizza con facilità, ha un ottimo contatto fisico con cose, persone, animali. Sorride facilmente, abbraccia facilmente, ma se gli dici " facciamo matematica" la sua faccia subito s
i incupisce e diventa lamentoso.
Per questo la sua mamma mi ha chiamato.
Per prima cosa ho parlato un po' con lei senza il bambino. Pare che le tre figure fondamentali nell'ambito MATEMATICA ( e già comincia a venirmi da piangere) siano l'insegnante di matematica, l'insegnante di sostegno e la mamma. Tra queste tre persone deve esserci un problema, fatto sta' che il bambino non vuol sentire parlare di matematica. Eppure è molto bravo in tutte le altre materie e i concetti che stanno affrontando ora sono ancora semplici, parliamo di saper contare, fare addizioni e sottrazioni a due cifre e piccoli problemi.
Dopo essermi informata su quale ausili gli propongono e aver scoperto che hanno introdotto l'abaco con un metodo che pure io non capisco, imparo l'uso di una tavoletta di gomma che, con l' ausilio di una semplice penna, trasforma in segno in un rilievo ( geniale) e vedo come la mamma lo usa per proporre un problema al bambino.
In buona sostanza la mamma disegna degli oggetti stilizzati proprio come li vediamo noi per esempio una coppa di macedonia è così:



E con lo stesso principio prospettico tutte le altre forme.
Io a casa ho preso una coppa, ho chiuso gli occhi e l' ho toccata, immaginando di non sapere cosa fosse.
Nella mia mente si è formata un immagine "picassiana".

 dell'oggetto, per nulla simile al disegno della mamma.



Insomma già sulla faccenda del disegnare oggetti ho i miei dubbi, se poi ci aggiungiamo l' abaco con le posizioni di decine e unità invertite, Dio ci scampi e liberi ( come diceva mia nonna). Ma io dico, perché complicare le cose. A questo splendido bambino piace toccare gli oggetti, lo fa con garbo e si diverte.
Allora diamogli degli oggetti da toccare e, per ora, non diciamogli che sono matematica.





A casa ho trovato una scatola con dentro otto scatoline, in ognuna o messo dei piccoli oggetti (20 per ogni tipo) le scatoline si possono togliere dal vassoio che le contiene, così possiamo liberarlo per mettere gli oggetti quando dovremmo separarli per risolvere un problema.

INCONTRO 1°

6 ottobre 2017 ore 18,30
Sono con Alex in cucina, appoggio la scatola sul tavolo e gli chiedo se ha voglia di indovinare che cosa c'è dentro, con una sola accortezza, non mescolare i contenuti.
È stato molto divertente, li ha indovinato tutti, abbiamo riso e deciso di sostituire le mollette perché si rompono subito. I bastoncini di fil di ferro peloso gli sono piaciuti molto, li abbiamo modellati, ottenendo un cerchio, una spirale, un cuore e poi un cavallo. Dopo un ora me ne sono andata, abbiamo parlato di tante cose, di Ercole e dell'Idra, della voce del vento che soffiava forte quella sera, della sorellina che tra qualche mese nascerà. Questo bambino è molto bello.
Alla fine gli ho chiesto: ti sei divertito?"
"Si!" Mi ha risposto.
" Bene, perché questa era la nostra prima lezione di matematica ahahahaha!"

7 commenti:

  1. Che bello ritrovarti. Ogni tanto mi chiedevo come proseguisse la vostra avventura su questo pianeta. Tu, Olmo, Aurora...e poi ho fatto un tentativo e trovo dei bellissimi post e scopro pure che sei su facebook!!! Anvedì che me sò persa a non essere "social". Felice di poterti seguire nelle tue nuove avventure sei una fonte d'ispirazione continua.Ho un sorriso grande così 😁, bello che ci sei...Ivana

    RispondiElimina