sabato 15 settembre 2012

ANCHE NOI RICOMINCIAMO CON LE NOSTRE RICERCHE SCOLASTICHE


Olmo è iscritto alla 3° media ma praticheremo anche quest'anno scuola familiare.
Con lui abbiamo deciso di preoccuparci del "programma ministeriale" solo dopo natale.
Perciò si proseguono le ricerche sulle piante spontanee commestibili e curative ricominciando dalla ROSA CANINA e in particolare le sue bacche che, in questo momento fanno sfoggio di colore sui cespugli intorno casa.
La raccolta, la preparazione per l'essiccazione, una ricerca su internet, e poi fuori a fare una bella corsa insieme al suo fedele cane Francesca. Abbiamo inoltre deciso di mantenere la bella abitudine della lettura mattutina (ad alta voce e non) così in libreria Olmo ha scelto un bel librone sugli animali e oggi sappiamo già tutto su alcuni nostri coinquilini palmati o piumati di cui non conoscevamo neppure l'esistenza.


In programma per l'inverno un corso di Body Percission e uno di informatica. Se sarà necessario (e temo di si dato che dobbiamo lasciare la nostra bella casa in campagna per un appartamento in un paese vicino) è previsto anche un breve corso di addestramento affinchè non si creino grossi problemi di convivenza con i vicini.
Tutto questo interessa mio figlio, su questo VUOLE sapere tutto, cercheremo di facilitargli l'apprendimento degli argomenti che desidera conoscere.
E per gli esami ... si vedrà.

giovedì 31 maggio 2012

INFO esami

un' amica mi ha postato su fb questo lavoro, io l'ho trovato interessante ve lo passo così come l'ho ricevuto
Alcune Domande Importanti


Ogni aprile, per chi ha scelto di praticare la scuola famigliare, arriva il momento di dover fare richiesta per l'esame di idoneità per i loro figli.
Questa procedura di dover fare richiesta per l'esame di idoneità è conosciuta a tutte le famiglie che hanno scelto di seguire personalmente l'educazione dei loro bambini invece di delegare quest'obbligo e diritto allo Stato, anche se in maniera disuguale da distretto in distretto scolastico. Ci sono Dirigenti Scolastici che accettano un colloquio informale con studente e genitore, altri che accettano di visionare un portfolio dei lavori fatti dal bambino, invece ci sono altri Dirigenti che obbligano a sottoporre il bambino o la bambina ad un'esame d'idoneità ogni anno della durata di 2 a 4 giorni con la presenza di 6 insegnanti.
Un'attenta lettura dei vari decreti ministeriali, e la costituzione e i suoi articoli aggiunti, e prendendo in considerazione l'importanza che un circolare deve garantire la legittimità legale degli atti che prescrive*(vedi nota alla fine), si capisce chiaramente che è legittimo chiedere, in qualunque anno, un'esame di idoneità per formalizzare la carriera scolastica (rispettando l'eta' anagrafica del bambino/anno scolastico) ma non e' MAI obbligatorio.
Infatti, risulta che e` almeno dal 2008 che le circolari vorrebbero imporre un'interpretazione assai diversa, considerando obbligatorio l'esame annuale di idoneità per coloro che scelgono l'istruzione parentale per i loro figli.
Questa procedura è affermato di anno in anno dalle circolari ministeriali che lo sostengono "ai sensi dell'art.1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005".
Questo decreto legislativo, tra altre cose, semplicemente riafferma il diritto costituzionalmente garantito dei genitori di ricorrere all'istruzione privata o familiare per l'assolvimento legittimo del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione e il cui articolo 1, comma 4, pone per l'esercizio di questa scelta l'unica condizione che i genitori, o chi ne fa le veci, devono annualmente dimostrare di averne le capacità tecnica ed economica.
Eppure la circolare del 2008 afferma con citazione di questo decreto legislativo che i studenti proveniente da istruzione parentale sono obbligati ogni anno di sottoporsi ad esame di idoneità:
"Gli alunni provenienti da istruzione familiare, qualora non si iscrivano ad alcuna scuola statale o paritaria, sono obbligati, ai sensi dell'art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, a sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità per la classe successiva a quella corrispondente all'anno di corso per la quale sono stati istruiti, nei limiti di età prescritti dal precedente comma. Per contro, gli alunni che frequentano scuola non statale e non paritaria hanno l'obbligo di sottoporsi ad esame di idoneità solamente nel caso in cui intendano iscriversi a scuole statali o paritarie, nonché al termine della scuola primaria per il passaggio alla scuola secondaria di I grado."
Invece se guardiamo una circolare ministeriale del 7 febbraio, 2006, Prot.n. 1147 vediamo che anch'essa interpreta l'art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, ma in maniera completamente diversa e a mio avviso, corretta:
"Ciò premesso, si chiarisce ulteriormente che l'istruzione possa essere impartita, in piena legittimità e quindi in regime di non sanzionabilità, oltre che nelle scuole statali e paritarie anche attraverso i genitori o chi ne fa le veci o con la frequenza di scuole private non paritarie. Ovviamente da ciò non discende che le scuole interessate rilascino titoli di studio aventi valore legale che sono di esclusiva competenza delle scuole statali e paritarie. E' del tutto evidente che la certificazione del percorso scolastico, secondo le scansioni previste dall'ordinamento, non può che essere rimessa ad un accertamento da operare mediante esami di idoneità gestiti esclusivamente da scuole statali o paritarie. Da questo punto di vista appare, altresì, evidente che la formalizzazione della carriera scolastica degli studenti interessati soggiace al superamento dell'esame di idoneità stesso. 
A maggior ragione l'esame di idoneità si rende obbligatorio nell'ipotesi in cui l'alunno voglia rientrare nell'ordinario circuito formativo, cessando dalla scuola familiare o dalla frequenza della scuola privata non paritaria. "
Si noti che entrambe citano lo stesso decreto legislativo (cioe' quello del 15 aprile 2005, n.76 di cui ho parlato sopra) che dice in riferimento a chi pratica la scuola famigliare nel articolo 1.4:
" I genitori, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio del diritto-dovere, devono dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli."
Le circolari ministeriali più recenti che parlano di esami di idoneità sono sia la Circolare Ministeriale n.4, prot.n. 240 del 15 Gennaio, 2010/ sia quella n.35, del 26 marzo 2010.
Il primo si legge così:
"b) Modalita` di assolvimento
L'iscrizione e la frequenza della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado costituiscono obbligo. Tale obbligo puo` essere assolto non solo con la frequenza di scuole statali e paritarie, ma anche attraverso l'istruzione familiare. In questo caso, il minore e` tenuto a sostenere, ogni anno l'esame di idoneita`.
Coloro che intendano provvedere in proprio all'istruzione dei minori soggetti all'obbligo di istruzione devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola del territorio di residenza apposita dichiarazione, da rinnovare anno per anno, di possedere capacita` tecnica o economica per provvedervi. Il dirigente medesimo ha l'onere di accertare la fondatezza di tale dichiarazione.
"Il rischio di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione a partire dalla scuola del primo ciclo e' oggi motivo di rilevante preoccupazione; aspetti nuovi dell'evasione scolastica rendono necessaria una vigilanza attenta e continua rispetto all'istruzione famigliare e alla frequenza di scuole non statali e non paritarie (anche con rinnovata attenzione agli esami di idoneita'), nonche' a nuovi fenomeni emergenti legati ai processi immigrazione, allo sfruttamento del lavoro minorile e alle nuove poverta', di cui si hanno evidenze soprattutto nei contesti metropolitani.
Al fine di far fronte a tali fenomeni, l'Amministrazione assicurera' accuratezza nel lavoro di vigilanza e tempestivita' negli interventi, in coerenza con quanto, tra l'altro, previsto dal Regolamento recante norme in materia di adempimento del'obbligo di istruzione (DM 22 agosto 2007)." Poi continua: "I dirigenti scolastici, soprattutto degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, effettueranno le necessarie verifiche, rilevaranno i casi e le ragioni di inosservanza, attiveranno tutti le iniziative e le misure che dovessero rendersi necessarie, ivi comprese le segnalazioni alle autorita' competenti."
Evidenziando così la necessità della giusta vigilanza su eventuali fenomeni di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione.


Il decreto ministeriale citato al interno si trova al indirizzo web


Nella seconda circolare n.35, del 26 marzo 2010, come in quello n.4 citato subito sopra, se prima cita e spiega correttamente quali sono le modalità in cui si possa adempire l'obbligo scolastico, reiterando che con la scelta di adempire l'obbligo tramite l'istruzione parentale: "I genitori, o coloro che ne fanno le veci, che intendano provvedere direttamente all'istruzione degli obbligati, devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione, all’inizio di ogni anno scolastico, alla competente autorità (dirigente scolastico di una delle scuole statali del territorio di residenza) che provvede agli opportuni controlli (art. 111 D.L.vo n. 297/1994; art. 1, comma 4, D.L.vo 15 aprile 2005, n. 76)," e di nuovo, subito dopo asserisce senza alcun riferimento legislativo che i soggetti obbligati a sostenere gli esami di idoneità ogni anno sono coloro che assolvono all'obbligo con istruzione parentale.
Entrambe le circolari rilevano chiaramente l'incoerenza legislative che cerco di delineare in questa lettera.
Ritengo che imporre l'esame di idoneità è una strategia scelta dal MIUR per fare controlli su eventuali fenomeni di mancato assolvimento dell'obbligo di istruzione. Pero la legislazione parla molto chiaramente al riguardo: l'obbligo è assolto se i genitori dichiarano l'intento di adoperare la facoltà dell'istruzione parentale ogni anno presso l'istituto scolastico del suo distretto a gennaio/febbraio lasciando che le competenti autorita` provvedano all'eventuale controllo, senza imporre l'obbligo e senza precisare le modalita' di un'esame di stato. Infatti legislativamente la garanzia dell'assolvimento del dovere all'istruzione avviene attraverso la dimostrazione dei genitori "di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli."
A quel che mi risulta, c'è un'enorme confusione a riguardo dell'utilizzo corretto dell'esame d'idoneità: l'esame di idoneità sarebbe un metodo di misurare il livello di apprendimento che lo studente ha conseguito per poter reinserirlo nella scuola pubblica e suo utillizzo annuale sarebbe un metodo per chi sceglie l'istruzione parentale, o la scuola privata non paritaria a formalizzare la carriera scolastico del studente; invece sembra che lo si sta adottando in modo non legittimato dalla legge per dissuadere l'evasione scolastico, utilizzando poi come prove d'esame quelle stabilite dai docenti dell'istituto presso il quale si sostiene la prova, anche in assenza di richiesta di rientro nella scuola statale. Si tratta quindi di prove in totale aderenza ai programmi ministeriali, fatta salva l'autonomia scolastica dei singoli istituti (ed eventuali sperimentazioni ministeriali approvate) ma senza spazi di autonomia per chi fa scuola familiare, interpretando sempre erroneamente che la scelta dell'educazione parentale se non segue il percorso della scuola pubblica in termini di programmi, sia *evasione scolastica*. Risulta evidente la incongruenza di tale esame per lo studente i cui genitori sono intenti di offrire un'educazione che non segue in maniera precisa il percorso didattico della Scuola Statale anche se gli intenti e obbiettivi possono essere simili.
E` condivisibile che la garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione deve essere accertato (come da legge) anche annualmente, ma queste modalità andrebbero ripensate.
Si giunge poi all'assurdo che le medesime scelte didattiche siano accettabili per scuole private - quindi lo stato stesso riconosce che sono ammissibili e nell'interesse del minore - ma non lo siano in un regime di scuola familiare.
Sicuramente è auspicabile un controllo annuale sia per giustezza che per legge per accertare che il bambino è effettivamente seguito, educato, istruito e che non è mandato a lavorare a cottimo, ne maltrattato, ne abusato. Ma le strategia per poterlo effettuare sono tanti e andrebbero concordate caso per caso senza imporre al bambino e agli stessi commissari e dirigenti scolastici delle prove d'esame rigide, che non valorizzano il lavoro svolto ne offrono un'esperienza formativa al bambino.
Se, come diversi legali ai quali mi sono rivolto mi hanno confermato, l'obbligo di sostenere un esame di idoneità non sussiste legislativamente per chi sceglie di adempire l'obbligo scolastico tramite l'istruzione parentale e non intende fare lo studente rientrare nella scuola statale/paritaria per l'anno successivo, si può altrettanto concludersi che è legittimato dalla legge un'eventuale decisione dalla famiglia di non adoperare la facoltà di "richiedere l'esame di idoneità."
Vorrei avere una conferma sui seguenti punti:
Se si rinuncia a fare domanda per l'esame di idoneità e quindi non si sostiene l'esame, quando si vuole rientrare nel percorso scolastico o è giunto il momento per sostenere l'esame di licenza media, le requisiti di ammissione sono come è scritto nel circolare ministeriale n. 35, del 26 marzo 2010?
"L’iscrizione agli esami di idoneità per le classi seconda, terza, quarta e quinta della scuola primaria e per la classe prima della scuola secondaria di primo grado é consentita a coloro che abbiano compiuto o compiano, entro il 31 dicembre 2010, rispettivamente, il sesto, il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo anno di età (art. 4, comma 8, O.M. n. 90/2001).
L’iscrizione agli esami di idoneità per le classi seconda e terza della scuola secondaria di primo grado é consentita (art. 11, comma 5, D.L.vo n. 59/2004):
- a coloro che abbiano compiuto o compiano, entro il 30 aprile 2010, rispettivamente, l'undicesimo e il dodicesimo anno di età e che siano in possesso del titolo di ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado,
- nonché a coloro che abbiano conseguito il predetto titolo, rispettivamente, da almeno uno o due anni. "
Se invece decidiamo di rinunciare alle idoneità a livello di scuola secondaria di 1 grado, possiamo chiedere di sostenere l'esame di licenza media solo al compimento dei 16 anni, o anche a 14 pur non avendo l'ammissione alla classe terza della secondaria di 1 grado (sempre come descritto nel circolare ministeriale n. 35, del 26 marzo 2010)?
E' ammissibile che uno studente che riceve la sua educazione tramite l'istruzione famigliare scelga di sostenere l'esame di licenza media ai compimento dei 16 anni se i genitori ritenessero giusto così?
E se lo studente non ha bisogno della licenza media ma vorrebbe invece accedere alla scuola secondaria di 2 grado e in particolare alla classe corrispondente alla sua età, quali sono le norme che si applicano?
E` altrettanto importante stabilire quali sono gli obblighi reali del Dirigente Scolastico, visto che sia il decreto legislativo n. 76/2005 sia le ultime circolari parlano di "opportuni controlli" e "eventuali verifiche", se il Dirigente Scolastico è libero di scegliere le modalità
-per controllare le capacità tecniche o economiche dei genitori
-per controllare l'adempimento dell'obbligo scolastico
Altro punto importantissimo stabilire, qualora lo studente vorrebbe un'esame di idoneità anche se non intende rientrare nella scuola statale/paritaria, quali siano i parametri concesso al Dirigente Scolastico per quest'esame? Spesso quando si sceglie di non delegare il diritto/obbligo di educare i propri figli allo Stato lo si fa perché vorrebbe continuare a lungo termine, adoperando metodologie che sono spesso in contrasto diretto a quello utilizzato dalla scuola statale. Sarebbe di enorme aiuto per le commissioni d'esame avere chiarezza quando si trovano di dover valutare percorsi scolastici distinti dal programma ministeriale della classe corrispondente.
Quali sono i criteri e i margini di autonomia della commissione e del dirigente di una scuola statale nel preparare una prova d'esame di idoneità?
E nel decidere una procedura di valutazione e docimologica?
Come si potrebbe scrivere il verbale relativo a una prova d'esame del genere, a tutela di tutti e senza incorrere in dichiarazioni false o impugnabili ma enunciando i fatti:
-la scelta di un curricolo distinto da quello ministeriale (che non è stato sottoposto ad approvazione ministeriale semplicemente perché tale opzione non è prevista )
-il desiderio di continuare di adempire l'obbligo scolastico tramite l'istruzione parentale
-la necessità di un'esame che mostra l'idoneità per proseguire con il programma personalizzato.
Ringrazio in anticipo chi prende in considerazione questi riflessioni importanti e delicate.

mercoledì 30 maggio 2012

video

un filmato di pochi minuti ideato, girato e montato con Olmo
un horror da ridere
prima degli esami ci vuole


martedì 27 marzo 2012

MESSAGGIO AD UNA MAMMA

ieri mi ha telefonato una mamma
ha scelto di fare scuola parentale a sua figlia
12 anni, diversamente abile
un altra donna coraggiosa che ora
con l'aiuto di esperte valide
e del suo amore per sua figlia
si è assunta l'onere (ma anche il piacere) di insegnarle
quel che può, quel che sà. quel che c'è.
Abbiamo parlato un po' al telefono
mi ha chiesto indicazioni su siti utili alla causa
soprattutto voleva sapere se
un bambino diversamente abile deve fare lo stesso genere
di esame che affrontano i nostri figli
ogni anno.
Le ho dato le informazioni che erano in mio possesso
poi le ho chiesto una mail per mandarle alcuni indirizzi.
Questo pc però mi ha informato ora che la mia mail non è
arrivata a destinazione.
Cara amica
se leggerai questo post
potrai usufruire di questi indirizzi e
di tutta la nostra comprensione e appoggio.
Chiedo a voi che leggete questa pagina
di aiutarmi a darle una mano
aggiungendo alla mia breve lista
i vostri indirizzi
grazie

non siamo mai soli

in cima alla lista ti consiglio
www.educazioneparentale.org
www.alberosacro.org
e,se sei su facebook
controscuola

lunedì 12 marzo 2012

Land Art






questa è la prima opera di Olmo

Noi l'abbiamo trovata mooolto interessante
Land Art


Tra i più complessi e affascinanti esperimenti artistici ispirati alla natura
si annoverano le opere riconducibili alla cosiddetta Land Art.
Con la definizione di Land Art, e con quella di Earth Works, vengono indicate quelle operazioni artistiche che, a partire dal 1967-68, in particolare negli Stati Uniti d’America, nel crocevia di New York e nei luoghi sconfinati dell’Ovest americano, sono realizzate da un gruppo di artisti, che si autodefiniscono fanatici della natura, delusi dall’ultima fase del Modernismo e desiderosi di valutare il potere dell’arte al di fuori dell’ambiente asettico degli spazi espositivi e anche delle aree urbane caratterizzate dalla presenza delle istituzioni, intervenendo direttamente nei territori naturali, negli spazi incontaminati come i deserti, i laghi salati, le praterie, ecc., facendo emergere le dissonanze dell’epoca contemporanea.


Oggi l'abbiamo studiate la prima opera di Olmo fa mostra di se nel giardino,
se volete vedere altre opere di grandi artisti andate su:
www.youtube.com/watch?v=ulLU1BUJK8Q

lunedì 27 febbraio 2012

TEMA

l'ultimo lampione

sabato 25 febbraio 2012

il vantaggio della scuola parentale


è la libertà di ascoltare tuo figlio e le sue ispirazioni,
in programma questa mattina c'era un testo di storia (il 1600 in Europa).
Olmo l'ha letto ma quando è stato il momento di scrivere un riassunto sul testo mi ha guardato e ha detto:
"Vorrei uscire a scrivere una poesia"
La mattinata primaverile dopo tanto giorni di freddo e neve era imperdibile.
Dunque con il suo cane si è seduto e ha creato:

CUORE

Batte, veloce e lento
è solo mio ma ... di tutti.
Nel mio petto sente
il pianto della gente.
Quando il sole sorge
si risveglia
colmo di meraviglia.
Ascolta le emozioni,
si nutre di passioni.
Batte veloce e lento
se mi fermo io lo sento
è grazie a lui che tutto conta
e di notte mi racconta.

L'ho fotografato pensando a tutte le volte che da bambina all'arrivo della bella stagione seduta nel banco vicino alla finestra guardavo fuori desiderando di non essere lì.
Ho pensato che ogni essere umano dovrebbe poter essere dove vuole essere, fare quel che ama fare e seguire i propri talenti nella gioia del mondo che lo circonda e...
l'ho voluto condividere con voi.

sabato 4 febbraio 2012

oggi facciamo ...






Uno spazio dove gli "inseparabili possano crescere
in semi-libertà.
L'unico posto dove preparare il loro nido è la camera di Olmo



Perciò legno chiodi, un trapano che sembra un mitra e un po' di fantasia.
Poi realizziamo una ruota dell'anno con l'argilla, ci serve per festeggiare Imbolc.


Ma, soprattutto ci dedichiamo a questi esserini piumati, perchè no, scrivendo una poesia



A Spello ci sono due cuccioli di inseparabili
sono appena nati e hanno bisogno di cure.
Un bambino li ucciderebbe con una sola mano,
ma loro si difendono con l'affetto.

naturalmente Olmo non trascura mai il suo cane quindi:
A Spello c'è un cane nero,
è il cane di un bambino.
Le tasse possono essere seccature,
ma quel cane infastidisce più di ogni tassa.

Dovreste conoscere Francesca (il cane)
per capire quanta ironia c'è in questa poesia.




giovedì 26 gennaio 2012

dEnarO dOnare pare che lo spostamento di queste due vocali possa cambiare il mondo


qualche post fà vi ho sottoposto informazioni su come è nato questo nostro orribile sistema bancario, ci ho scritto su una storia da portare a teatro, vediamo che ne dite.

1° scena

C’era una volta un mondo bellissimo che si chiamava Gnaffo.

I suoi abitanti detti pagalagi erano tutti molto diversi gli uni dagli altri.

Appaiono i personaggi

In questo mondo la natura provvedeva a tutto il necessario

affinché essi sopravvivessero.

C’erano alberi che davano loro cibo,

alberi

Fiumi che li dissetavano

acqua

Ripari ove dormivano quando era freddo o pioveva

Caverna

ed ogni giorno festeggiavano il tramonto con un fuoco, musica, balli e storie narrate sulla spiaggia, in attesa che il sole sorgesse di nuovo.

Entrano in scena 5 personaggi:

Erabur sceglie il posto dove accamparsi per la festa, Ego porta i rametti

per il fuoco, Bia suona, Brama balla portando acqua,Soma entra con la frutta

Essi erano felici

Poi un giorno Bia, senza alcuna ragione apparente

prese rami e foglie di un albero e se ne adornò il capo.

“Che bello, ne voglio uno anche io … ma come fai a farlo, io non ci riesco”

Disse Brama.”Non ce la faccio neanche iò”si lamentò Soma.”Ne fai uno anche a noi” dissero le due pagalagi a Bia “D’accordo, ma voi che mi darete in cambio?”Soma gli disse che tutta la frutta che aveva portato era la sua,Brama giurò che avrebbe ballato per lei tutta la notte.

Quegli strani e inutili oggetti che Bia chiamava Sopracapi divennero presto la cosa più ambita da tutti e lei ne inventava di ogni forma

Buffi cappelli indossati

I doni che Bia riceveva in cambio si accumulavano nella spiaggia.

Intanto, Ego ispirato dal successo di Bia iniziò con lo schiacciare alcune

bacche trovate nel bosco

Ego raccoglie e lavora

che, poi lasciò macerare per 3 gg, infine

creò una bevanda squisita che, naturalmente, tutti vollero assaggiare.

Anche lui si ritrovò , in poco tempo,la caverna piena di cose barattate

per la bevanda che aveva chiamato Sbobba.

Fu allora che Brama propose agli amici un invenzione geniale che

avrebbe risolto i loro problemi di spazio e archiviazione dei doni:
“Un pratico box di rametti retrattili, legati con fibre dell’albero dei peli,

se vi serve lo aprite e ne fate una capanna altrimenti … potrete riporlo in un angolo della vostra caverna”.Non vi dico che successo strepitoso ebbe Brama

Insomma in poco tempo tutti avevano un copricapo,

bevevano sbobba e avevano una o più capanne dove riporre

le cose che accumulavano.

E queste cose , in poco tempo, parvero a tutti indispensabili.


2° scena

In pochi anni il loro mondo era cambiato

a tal punto da essere irriconoscibile.

Paesaggio

“spostati che non riesco a passare”

“mi dispiace, non posso venire a giocare devo lavorare “

“perché piangi?” “non ho abbastanza mele per permettermi un sopracapo, tutti mi prenderanno in giro ora”

Inoltre cominciò a farsi pressante il problema dell’archiviazione, lo stoccaggio e il mantenimento dei doni accumulati.

“BASTA!”

Disse un giorno Bia

“Da oggi non voglio più le vostre bacche, le vostre bevande e tutte le cianfrusaglie che mi riempiono la casa, da oggi ,in cambio delle mie creazioni, dovrete portarmi le pietre luccichine che stanno vicino al vulcano, altrimenti niente sopracapi.”

“Stai scherzando?”

Dissero gli amici in coro

“Quelle pietre si trovano solo intorno al vulcano, nella terra dei Poponi,

è pericolosissimo arrivare fin là.” “Meglio!” disse Bia “Se li volete dovrete rischiare un po’ , io lavorerò meno smettendo di accumulare tutti i vostri inutili doni,

o le pietre brilluccichine o gnente sopracapi!”

A questo punto voi crederete che i 4 amici avessero mandato al diavolo Bia e invece … in un modo o nell’altro, rischiando la propria o quella di qualcun’ altro

Come Ego convince Soma

si procurarono le pietre e cominciarono ad usarle non solo per pagare Bia ma anche per essere pagati per le proprie produzioni e i propri servigi.
Fu così che nel mondo di Gnaffo comparve per la prima volta una moneta di scambio chiamata Luccichina che tutti i pagalagi bramavano.

3° scena

Erabur:“Ordal, tu quante pietre luccichine hai?”

“4”

“accidenti, non ci bastano per comprare una capanna”

“che vergogna , dovremo tornare a vivere sulla caverna del babbo,

come dei trogloditi, nessuno verrà a trovarci e rimarremo soli,

dobbiamo trovare più pietre, a tutti i costi”

“io ho un idea”


Quel giorno nel mondo di Gnaffo tra il popolo dei pagalagi nacque il primo ladro.

Scena 4°

Ora, facciamo il punto della situazione, tutto quello che serve a queste creature è

diventato “comprabile” la gente di questo posto per procurarsi le pietre luccichine ha cominciato a recintare gli alberi che danno frutti e a venderli.

Scenetta 1

Hanno chiuso le

sorgenti dell’acqua e per bere bisogna pagare,

Scenetta 2

i più prepotenti e forti fanno pagare persino per poter passare nei “loro” sentieri o davanti alle proprie case.

Scenetta 3

Quello che prima era un dono del pianeta ora si pagava.

E chi non era abbastanza furbo, forte o fortunato le cose che voleva

le rubava.

Bia:“Questa storia dei ladri deve finire!

Non riesco più a commerciare in pace”
“Io ho un idea” Disse Ego

“Con le pietre luccichine che ho posso fare una mega capanna dove ammucchiare tutte le pietre luccichine,anche le tue e quelle di chi vorrà, io e i poponi che ho catturato nelle terre del vulcano faremo la guardia giorno e notte così

nessuno si avvicinerà per rubarle”
“Si, questa è una buona idea” disse Bia, ma quando vado a comperare le cose

posso essere aggredita e derubata lo stesso , chiunque può prendermi le pietre luccichine che tengo nel cappello.”
“Ho un idea anche per questo, quando tu mi porti le pietre luccichine nella capanna sorvegliata, io ti do una foglia in cui scrivo quante pietre vale, così tu possiedi e scambi la foglia , chi la riceve può tornare da me e io gli do le pietre corrispondenti che ho in deposito”

“mi pare complicato”

“non lo è, guarda, ti faccio vedere”

………….

Così nel pianeta Gnaffo, fra il popolo dei pagalagi nacque la prima banca

L’idea di non girare più con le pietre rischiando di essere derubati piacque

a tutti coloro che accumulavano.

Così nacquero delle filiali e nell’incredibile mondo di questi strani esseri le stesse foglie che prima servivano solo per ripararsi dal sole, acquistarono un valore

incredibile solo perché qualcuno sopra ci scriveva dei simboli e qualcun altro li usava come fossero pietre luccichine.

Per quelle foglie le persone erano pronte a lavorare come schiavi

a bisticciare anche con il proprio migliore amico

a rubare, a morire.

Scena 5°

Che strano mondo quello dei pagalagi, sacrificavano l’utile per l’inutile

e lo pagavano con la propria vita.

In poco tempo la Capanna delle pietre luccichine si riempì di quei magici sassetti che la tutti preferiva lasciare al sicuro nelle mani di Ego continuando a commerciare con le foglie stampate.

Un giorno Sciao che era cresciuto e aveva giocato per tutta l’infanzia con il suo

amico Ego,andò da lui per chiedergli un favore:

“Amico mio,la tua grande capanna è piena di pietre luccichine, me ne regaleresti quattro per comprarmi una piccola capanna?”

“Non possiedi già una bella caverna? Che vuoi farne di una capanna?”

“Voglio creare un posto dove tutti possano incontrarsi per giocare, ballare e suonare insieme,lo voglio fare al centro del villaggio, che sia aperta a tutti, cosi anche quando piove potremmo divertirci e smettere di pensare solo a lavorare.”

“E’ un ottima idea quella che hai avuto Sciao, ma le pietre luccichine che sono nella mia capanna appartengono alla gente del villaggio, non posso regalartele... però

potrei prestarti le foglie che ti servono per questa impresa”

“Prestarmi? Che significa?”

“È un idea molto moderna, io ti do le foglie che ti servono e tu me le restituirai tra

cinque mesi, aggiungendo alla cifra che ti ho dato una foglia per la gentilezza e

rischio che ho corso facendoti questo prestito.”

“ Ma io non avrò mai tutte quelle foglie.”

“Mio caro amica basterà che tu faccia pagare una foglia ad ognuno che voglia

venire a divertirsi nella tua capanna , in pochi giorni potrai saldare il mio prestito e in qualche mese sarai anche ricco, grazie a me.”

Quel giorno nacque il primo prestito e la prima discoteca,

dove la gente per divertirsi doveva pagare.

Erano passati molti anni dall’ultima volta che i 5 amici si erano seduti sulla spiaggia attorno ad un fuoco per ridere cantare e ballare, ma quella sera tutti e cinque come spinti da una forza invisibile,si incontrarono (senza essersi dati appuntamento) proprio lì, in quel pezzo di spiaggia che tanto avevano amato da giovani.

Alle loro spalle una città di baracche esalava fumi puzzolnti e la gente si era già rifugiata in casa per paura dei ladri, la notte ora non era più fatta per ballare, era il regno di ladri e malfatturi.

Tutto sembrava triste e stanco proprio come i 5 amici, ormai vecchi.

Ego:“In che cosa abbiamo sbagliato?”

Bia:“Forse non dovevamo inventare cose inutili”

Brama:“non dovevamo sfruttare il desiderio degli altri”

Soma:“desiderare cose che non servono per essere uguale agli altri”

Erabur:“rubare”

Fu allora che un bambino pagalagi, fino ad allora rimasto nell’ombra uscì allo scoperto

“Io credo”

Disse con la voce di chi sa

“Che l’altruismo sia la risposta alle vostre domande, se Bia avesse regalato i suoi sopracapi, Ego avesse offerto la sua Sbobba, l’intero mondo Gnaffo sarebbe stato migliore, non ci sarebbe stato bisogno di capanne per stivare i doni accumulati, non sarebbero servite pietre luccichine, banche, sacrifici e lavoro per vivere,il nostro mondo avrebbe aggiunto alla sua bellezza nuove idee e tutti ne avremmo potuto usufruire.”
Quelle parole caddero come macigni nei cuori dei 5 amici. A quel punto il bambino sorridendo sbucciò e divise un arancio che aveva in tasca con i vecchi e si avviò verso il bosco.

L’unica soluzione per riportare la felicità nel mondo dei pagalagi era l’altruismo, dovevano dare loro (i più ricchi) l’esempio, aprire i loro forzieri, le casse piene di foglie e sassi luccichini e buttarli in mare.

Ce l’avrebbero fatta da soli?

Olmo esce dalla baracca sbucciando un arancio

“molti spicchi ancora ho dovuto dividere con vecchi, giovani e bambini, alcuni di loro da questo semplice gesto hanno imparato il valore del condividere ma altri

Offre l’arancio al pubblico

Maria:”Altri non ce l’hanno ancora fatta, tengono tutto per se, si riempono di cose inutili che costano il tempo della propria vita”

Olmo: “e qualche volta anche la vita di qualcun altro”

Aurora:” Così abbiamo deciso di agire, armati di baracca e burattini, abbiamo intrapreso la via dell’informazione perché tutti voi sapeste che i pagalagi siamo noi”

Olmo:” e che l’unico modo per combattere il capitalismo è l’altruismo

Maria: “a partire da ora, da qui, da noi”

Insieme

“ e dal nostro cappello,”

ps:il titolo lo devo a Marco, una persona eccezionale che di economia ne mastica in abbondanza e con la quale stiamo provando a montare questo spettacolo.
E della foto, che dire...lo so, non c'entra nulla con l'argomento ma la trovo così bella che ho pensato di regalarvela.