sabato 20 novembre 2010

PRESERVATIVO

E' una mattina "brutta", come dice Olmo, perchè a scuola tre ore su cinque sono occupate da insegnanti antipatici.
Per quelle strane alchimie che nessuno sa spiegarsi, la parola "preservativo" comincia a circolare tra i banchi.
Sottovoce fra i ridolini imbarazzati dei più.
Fin quando finisce tra le labbra dell'unico (forse) che non sa cosa significhi e che quindi la pronuncia più volte ad alta voce.
Allora le risatine compresse fino ad allora esplodono e l'insegnante interviene.
"Sai cosa significa la parola che stai usando?"
"Credo che sia una pianta selvatica..."
risate dei compagni
"Non è una pianta selvatica"
"E che cos'è?"
e quì la prof si incarta in una serie contorta di spiegazioni fra le quali
"non è una parolaccia, ne un insulto ma non va usata con leggerezza"
"Si , ma cos'è ?"
La prof è alle strette e quei monelli sempre tanto vivaci e chicchierono ora sono tutti lì che ascoltano.
"E' ... come un palloncino di gomma che... gli uomini si mettono nelle parti basse per proteggersi."
Olmo lo visualizza e gli viene da ridere.
"Te lo immagini mamma, se uno non sa che cosa è, te lo immagini che cosa ha capito, che gli uomini gonfiano dei palloncini e se li mettono in mezzo alle gambe per "proteggersi", magari quando fanno a pugni.
Con mio marito, alcuni anni fa ci siamo occupati di educazione fra pari, allora ho imparato che se si ascoltano i ragazzi e li si lascia ragionare fra loro, la verità pian pianino emerge, basta sedersi e coordinare gli interventi, ma la prof. in questione ha bisogno di coprire ogni argomento (anche quello che non sà o che la imbarazza dire) ne risultano tristi momenti di disinformazione e imbarazzo.
Per fortuna nella scuola frequentata da Olmo gli insegnanti di questo stampo sono una minoranza,e questo permette al bambino di relativizzare i momenti "brutti" qualificando quelli "belli".
E si continua.

giovedì 18 novembre 2010

IL DIRIGENTE CI HA INVIATO UNA LETTERA

Ho deciso di farvi leggere la lettera che ci ha inviato ieri il dirigente scolastico.
Quando si riferisce al contributo portato da mio marito parla del suo intervento per imperire (proposta fatta dagli insegnanti) che nella classe di Olmo ( che pare sia particolarmente disattenta e chiacchierona) venissero messe in pratica , come deterrente all'irrequietezza dei bambini "punizioni quali :fare merenda seduti e note sul registro.
Mio marito, in quanto rappresentante di classe ha proposto di mettere al corrente i genitori, prima di prendere decisioni così opprimenti, tanto più che se privassero i bambini di quella manciata di minuti per muoversi un po' li renderebbero ancora più irrequieti.
Abbiamo scritto e stampato delle lettere che sono state consegnate ai bambini per i genitori, suggerendo di parlare con i propri figli e di incontrarci per parlarne insieme.
Di seguito è arrivata la lettera.








sabato 6 novembre 2010

LE PUNIZIONI

Ebbene si, in mio figlio, 5 anni di scuola famigliare hanno sortito un effetto sociale entusiasmante.
Esempio:
nella scuola media che frequenta un insegnante è stata sostituita da un supplente che starà con i ragazzi 4 mesi; egli è uno ....... tanto che , se gli alunni non fanno silenzio li lascia lavorare in classe senza giubbetti e con le finestre aperte ???
Oppure per molti giorni di seguito (avendo egli spesso le ore a ridosso della ricreazione) non rispetta il suono della campanella (che decreta la risicata pausa) per far continuare i bambini a studiare, concedendo loro solo 3 minuti di tempo per ingoiare panino e bibita.
Questo ...... inoltre tartassa i bambini di compiti che non corregge (perchè sono troppi e non ha tempo)ma guarda passando tra i banchi mentre gli alunni tengono i quaderni aperti.
Olmo mi chiede se è legale.
Io rispondo di no, che è un suo diritto stare al caldo e fare una pausa merenda.
Olmo mi chiede se è possibile che io scriva sul suo diario che richiedo venga rispettato questo suo diritto.
Io lo faccio.
Olmo il giorno dopo,(quando il professore ...... ripropone la punizione "no merenda"), si alza e dice:
"Fare questa pausa è un mio diritto, se vuole le faccio leggere l'autorizzazione di mia madre."
Il prof ...... permette a tutti di fare merenda.
Olmo viene osannato dai compagni.
Naturalmente (il giorno dopo) mio marito che nel frattempo è stato eletto rappresentante di classe, va a parlare con l'insegnante che nega tutto ma (il giorno stesso) decide di dare una dose più modesta di compiti ai ragazzi.
La scuola è quello che è non per mancanza di risorse economiche, ma per mancanza di etica e dignità.
La scuola famigliare ha permesso a mio figlio di credere in se stesso, nella gente e nelle regole. Non subire traumi ha impedito al ragazzino di vivere in modo sfiduciato il rapporto con gli adulti e con le istituzioni.
Fare scuola a casa non significa fare demagogia spicciola contro gli "altri", significa dare una possibilità d'amore in più.