sabato 22 aprile 2017

In giro per casa


Mi siedo e guardo la cassettiera del bagno.
Un paio di cuffie, per ascoltare senza disturbare anche alle 4 di notte, un libro di storia e geografia delle medie perché "loro" ogni tanto hanno bisogno di ripassare argomenti che non ricordano più, un rotolo di carta igienica finito che NON si può buttare e allora viene zeppata nel cassetto degli asciugamani.
Casa nostra.
Quel luogo dove ci sentiamo protetti, dove ci riposiamo, studiamo, collaboriamo ognuno come può. Olmo non va a scuola ma studia e legge, lo fa sempre e solo per se, per il bisogno di sapere. Non ci sono regole, nessuno pretende da altri. Ci ho messo un po' per capirlo, è una questione di fiducia, non ci sono voti o valutazioni non è necessario dimostrare nulla a nessuno. La gente  mi chiede : " ma Olmo adesso che fa?"
Vive, risponde alle esigenze della sua età.
Sorride, si perde e si ritrova
si cerca.
Non gli chiedo mai cosa vuoi fare da grande?
Che imbecillità potrebbe rispondermi, che ne sa? Che ne sappiamo. Solo i morti conoscono il loro futuro.
Io so di aver seminato, ogni tanto vedo un semino che germoglia.
Ho lavorato l'argilla per anni, i miei figli sanno come si fa ma non sono mai stati costretti a farlo, è un lavoro troppo bello per essere obbligato. E poi, una notte mia figlia non viene a dormire, al mattino trovo strambi personaggi in argilla pronti per la cottura, un semino che germoglia in una nuova pianta.


Ecco il nuovo che si fa largo con la sua idea.
Non lo so che ne sarà dei miei figli.
Non so neanche che ne sarà di me.
So che sanno difendersi, che sanno cercare


(Aurora ha trovato uno degli ultimi titoli in circolazione)

Che non lasciano che gli altri scelgano per loro.
Spero solo che non chiedere loro di essere inseriti per forza in un sistema discutibile come quello che ci circonda ora, li aiuti a trovare la propria strada, qualunque sia.
Abbiamo fatto bene?
Noi, quelli delle scelte fuori dal coro, noi abbiamo fatto bene?
...
E voi?

venerdì 21 aprile 2017

Parlare con me è gratis





Qualche settimana fa una donna mi ha telefonato, ha 6 figli e vorrebbe fare scuola famigliare. Ho colto l'occasione per conoscere una persona nuova e andare al mare e ci siamo incontrate. Mi ha chiesto delle informazioni, alcune risposte le conoscevo, altre no. Le ho parlato di una rete di persone che si scambiano informazioni sul web. Adesso ci sentiamo e progettiamo una collaborazione. Ieri ho risposto ad una mail ( da anni mi succede, ho un blog sull'argomento) una donna mi chiedeva se ero disponibile a parlare con lei, le ho detto di sì, mi ha chiesto quale fosse la mia tariffa oraria.
...
Cioè ?
Insomma si aspettava di dover pagare per parlarmi?
Ora io capisco pagare per acquistare un libro, pagare per far parte di una rete di gente che ha bisogno di aiuto già mi sta' un po' strettino, ma pagare per parlarmi ? Ahahahah! Sarei ricca. Allora ho chiesto a mia figlia di togliere la pubblicità su questa pagina ( io non lo so fare) perché forse è il karma che mi vuol stupire portandomi indietro tanta follia. E poi vi dico, a voi che siete perplessi, indecisi o dubbiosi. Tutte le informazioni tecniche si trovano sul web, basta cercarle. Ma se avete bisogno di scambiare due parole, di essere rassicurati, di una pacca sulla spalla allora accertatevi di non dover pagare, perché anche questa bella realtà della scuola famigliare non diventi un business, non venga venduta o comperata, perché qui' stiamo parlando di diritti e non di prodotti.