venerdì 29 ottobre 2010

CANTAMI O DIVA

Olmo deve memorizzare un brano (sono le prime 9 strofe dell'Iliade) , premesso che da quando va a scuola fa sempre tutti i compiti da solo, mi meraviglia sentirlo chiedere aiuto.
Certo in confronto alle poesie che imparavamo noi questa è molto più difficile.
Ma io ho sempre puntato sulla meraviglia per far memorizzare ad Olmo le poesie (e anche ai miei figli maggiori), per questo spesso le mimavamo, scomponendo parola per parola il testo e facendo un vero e proprio gioco dei mimi.
Mooolto divertente!
Si può fare anche in 2, 3, ... persone o far provare a tradurre in gesti al bambino.
Ma ad Olmo questa volta ho preparato questo foglietto (così se lo può portare dietro e "ripassarlo").
Quando l'abbiamo letto la prima volta insieme mi ha regalato una montagna di sorrisi.
E ha imparato il brano in pochi minuti.
Ve lo allego, magari l'idea vi piace e vi torna utile con i vostri bambini.




Cantami, o Diva,del Pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli* orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.

*nel disegno augelli è rappresentato da 2 agnelli, un errore che dedico a Anonima ex bambina indaco ahahahahah!

mercoledì 27 ottobre 2010

PERCHE' CONTINUARE A SCRIVERE

Mi domando, ogni volta che vengo a controllare i messaggi su questo blog:
"Che senso ha scrivere ancora se
mio figlio a scuola ora ce lo mando?
Noi siamo stati fortunati, Olmo è felice, affronta avversità e contraddizioni scolastiche con grande energia, ma a voi che siete interessati all'esperienza della scuola famigliare io spero che la nostra testimonianza serva a capire che un bambino libero di scegliere può orientare la propria esistenza con coraggio e ottimi risultati in qualsiasi direzione, purchè si senta appoggiato dalla propria famiglia, amato e protetto.
Che scegliere la scuola famigliare non significa isolare e ipertutelare i ragazzini per poterseli coccolare più a lungo, Olmo è l'esempio vivente della capacità di integrarsi in sistemi sociali con spirito critico ma propositivo.
Perciò, a voi che state pensando:
"Ma se non lo mando a scuola diventerà un asociale, non sarà in grado di affrontare le prove (anche ingiuste) che la società gli propina, avrà sempre bisogno della protezione di mamma e papà ?!"
Io posso dire, per esperienza diretta
NO
non temete, se crescerete i vostri figli rispettando il loro libero pensiero, essi sapranno scegliere.
Ascolto Olmo raccontarmi le sue esperienze, lo vedo arrabbiarsi per le ingiustizie e cercare soluzioni, gioire degli ottimi risultati che stà conseguendo a scuola e sono serena.
Soprattutto continuo ad imparare da lui, proprio come quando ripassavo grammatica o geografia, inventavo giochi ed esercizi per coinvolgerlo, ora continuo ad imparare da lui,
egli mi insegna come affrontare le avversità mantenendo integro il proprio spirito:
come quando si è rifiutato di fare la spia e scrivere i buoni e i cattivi per il prof.
A credere che gli strumenti per combattere si trovano all'interno delle istituzione stessa:
come quando, insieme ad un suo compagno, è andato dal vicepreside per comunicargli un ingiustizia perpetrata a loro spese da una prof (che a quanto pare è stata redarguita dato che non si è + comportata in malomodo con i ragazzi).
Ad opporsi con coraggio, apertamente, con la dignità e la grandezza di chi è nel giusto:
come quando, malgrado fosse la prima ora, a chiesto e ottenuto di andare al bagno (anche se il prof si era opposto).
A guardare il vecchio mondo con occhi nuovi per trovarci dentro le cose belle su cui si può ancora lavorare.
Ed è per questo che continuerò a scrivere, raccontandovi l'esperienza di un bambino che per 5 anni ha frequentato la scuola famigliare , che ora frequenta la scuola media statale ed è sereno perchè sa che:
SI PUO' SEMPRE SCEGLIERE.

venerdì 1 ottobre 2010

il volontario del traffico

Mio figlio maggiore dice, dopo aver visto con quanto entusiasmo va a scuola Olmo: " Se vuoi che tuo figlio ami la scuola, non ce lo mandare!"
Ed è vero! In effetti l'astenzione dalla scuola sembra aver generato una curiosità positiva in mio figlio minore, non dico tutto, ma molto di ciò che vede è per lui fonte di meraviglia.
Oggi l'ho accompagnato a scuola e, quando siamo arrivati, lui mi ha indicato un anziano che se ne stava lì, sulle strisce pedonali, a fermare il traffico per far passare i bambini.
"Lo vedi quello mamma?" Mi ha detto Olmo indicandolo, "Quello è un signore un sacco per bene, pensa che per lavoro ha scelto di aiutare i bambini ... è quì per noi!" "Non lo fà per lavoro" gli ho risposto " è un volontario". Si è fatto spiegare bene bene che volevo dire mentre entrambi da dentro l'auto lo guardevamo armeggiare con la sua paletta in mezzo alla strada.
"Allora è ancora più "togo" se lo fà senza essere pagato" "Si, è vero!"
Ho visto poi Olmo scendere e salutare il vecchio volontario con un sorriso a 360°.
E anche io l'ho guardato con occhi nuovi, questi "volontari" che diamo tutti in po' per scontati ... sono lì per loro!
Mentre tornavo a casa ripensavo a tutte le cose "entusiasmanti" che mi racconta, come : i BIGLIETTINI che si passano tra compagni e compagne, con grossolani o poetici tentativi di fidanzamento, oppure i gesti che l'amico "scaltro" fà dietro la prof quando lo chiama in cattedra; gli scambi che si fanno all'ora di merenta o le leggende che circolano sui vari ragazzini della scuola ... il prezzo da pagare? I compiti e gli insegnanti antipatici risponderebbe Olmo, ma per lui ne vale ampiamente la pena.
Quindi, per la prima volta in vita mia mi fermo in un negozio a comperare un orologio, o meglio, una sveglia ... cosa non si farebbe per un figlio.