giovedì 16 settembre 2010
MIO FIGLIO VUOLE ANDARE A SCUOLA
Questa foto l'ho fatta ad Olmo nel suo primo giorno di scuola media statale.
Come è andata ?
Benissimo, il bambino è partito raggiante e tornato splendente.
Racconta aneddoti divertenti:
"Sai mamma ci dobbiamo alzare tutti in piedi e dire :"BUONGIORNO" se entra qualcuno in classe, solo che la porta è dietro all'insegnante e lei spesso non vede chi entra e fa una faccia quando ci alziamo tutti senza (apparente) ragione, da ammazzarsi dalle risate."
Oppure:
"Ho riportato un foglio, dovete firmare e ci chiedono 25€ per le spese della scuola, io direi di dargliene 50€ a questi che so' proprio bravi!"
Devo dire che in questa scuola media hanno fatto 3 giorni di inserimento con escursioni, cacce al tesoro e giochi per far conoscere i bambini fra loro e fargli conoscere la scuola.
Noi a casa ascoltiamo e (a volte) aspettiamo che il bambino entusiasta se ne sia andato per comunicare tra noi le nostre perplessità su modi che consideriamo assurdi ma che a lui sembrano non pesare tipo:
si va al bagno solo alla seconda e quarta ora?
gli fanno fare degli interventi in piedi di fronte a tutta la classe facendo domande personali (2 bambini in classe di Olmo hanno pianto confessando in pubblico gravi problemi familiari):
Ma !
In famiglia comunque siamo felici di vederlo felice.
Io credo che questa è una prova di rispetto che dobbiamo affrontare con serenità accompagnando (come abbiamo sempre fatto) il bambino in questo nuovo percorso che ha scelto personalmente.
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In bocca al lupo ad Olmo per questo nuovo e importante inpegno che si è assunto,che sicuramente affronterà bene visto le sue doti.A voi genitori sono molto vicina con il cuore,anche il mio secondo genito è entrato in prima media e non vi dico l'ansia!un grande abbraccio a tutta la famiglia.
RispondiEliminagrazie per gli auguri che contraccambio.
RispondiEliminaDevo confessarti che sapere che in qualsiasi momento posso portarlo via (e so come fare e che fare) mi/ci tranquillizza molto.
Ecco io credo che anche questo sia molto importante
SAPERE CHE SI HA UN ALTRA POSSIBILITA'
e spero che raccogliere questi documenti e pubblicarli serva ad altra gente per sentirsi meno "intrappolati" nel sistema.
un minimo di disciplina ci vuole quando ti trovi 25-30 ragazzini in classe, certo che si va in bagno almeno dalla 2°ora, perchè se uno lo chiede, tutti vogliono andare e credimi, non è facile continuare la lezione in anarchia con metà classe in bagno e gli altri che si distraggono nel via-vai. Non sono anziani incontinenti ;)
RispondiElimina(e i miei alunni ridono quando glielo dico e capiscono che sono capricci per non fare lezione di prima mattina e aspettano...a meno che non sia un'urgenza reale)
il fatto di parlare di fronte a tutti è un confronto, è vincere la normale timidezza, è uscire dal nido, è imparare a parlare di sè con naturalezza, non è un tabu comunicare di sè e se emergono problemi familiari, meglio perchè almeno il bambino non si sente solo, sa che se a casa non può parlare, a scuola c'è qualcuno che lo ascolta e che sa della sua situazione e magari lo può aiutare, è sentire i compagni vicino, compagni che magari diventeranno gli amici di una vita.
Caro anonimo:
RispondiEliminala disciplina è un ostentazione da impotenti, si è in malafede se si sostiene che un bimbo chiede di andare al bagno senza ragione, mio figlio, per parlare di ciò che sò, non è mai stato stitico, da un po' di giorni lo è, trattiene la cacca che per abitudine (sanissima) fa una mezz'oretta dopo aver fatto colazione, come la metti con la tua disciplina? In quanto ai numeri ... è allucinante lavorare con 25_30 bambini, su questo dovreste incazzarvi un po' non credi? e invece... inventate delle regole innaturali per far sopperire ai bambini le follie dei grandi.
Ecco dire ai bambini:
"Non sarete mica degli anziani incontinenti?" è proprio quel genere di frasi che fanno scattare nei ragazzini la vergogna e poi, i problemi fisici e psicologici legati all'urinare e al defecare.
Per quel che riguarda il parlare di sè, i bambini che hanno pianto di fronte ai compagni perchè le domande dell'insegnante hanno evocato cose dolorose be ... quei bambini poi si sono seduti, imbarazzati, lasciando il posto alle confessioni di altri, tra gli sguardi dei coetanei (che non conoscevano) dove la vedi tu ...a scuola c'è qualcuno che lo ascolta e che sa della sua situazione e magari lo può aiutare, è sentire i compagni vicino... secondo me non ti metti nei loro panni, perchè non provi anche tu, in sala professori, di fronte ai colleghi magari ... Io una volta sono andata con due amiche insegnanti in un caraoche (lo so che non si scrive così, ma lo scrivo in italiano per rispetto alle oche) è ho scritto i nostri nomi per cantare di fronte a tutti, quandoe mie amiche mi hanno detto di no ho chiesto loro di farlo per tutti i bambini che facevano alzare durante le interrogazioni. E' stato vergognosissimo pure per me. Ma qunti adulti si mettono nei panni dei bambini? Tu lo fai?